Arbolino: "Il giro d'onore dopo aver vinto al Mugello è come una droga"
Il pilota della VNE Snipers ha conquistato la sua prima vittoria nel Mondiale proprio nella gara di casa al Mugello e se l'è goduta alla grande. Merito anche di un grande lavoro su stesse, partito con un nuovo preparatore ed un nuovo manager.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Tony Arbolino non potrà mai dimenticare il weekend del Mugello 2019. Il pilota della VNE Snipers ha vissuto un fine settimana perfetto, conquistando sia la pole position che la vittoria, beffando sul traguardo per appena 29 millesimi l'altra Honda di Lorenzo Dalla Porta.
Un successo che il pilota italiano aspettava da un po', visto che questa è ormai la sua terza stagione in Moto3, ma che è ancora più dolce, visto che è arrivato proprio nella gara di casa, regalandogli un giro d'onore da pelle d'oca.
"Il Mugello è il Mugello, è meglio anche di Misano per me, perché la mia vera gara di casa. Ho fatto tante gare qui e sono sempre andato bene, ma fare la prima vittoria nel Mondiale è speciale. E' stato il giro d'onore più bello della mia vita, me lo sarei voluto vivere fino alla morte, è come una droga" ha detto Tony dopo il suo trionfo.
E ora non si accontenta, perché spera di riuscire a scalare anche una classifica iridata, che ora lo vede al quinto posto, distanziato di 32 lunghezze dalla vetta.
"Ce la siamo meritata tutto il weekend. Ieri avevo fatto la pole position e per me era stato già speciale, ma oggi ci siamo presi anche la coppa. Sono sesto in campionato e adesso andiamo a Barcellona, dove abbiamo fatto un test molto positivo, con un altro record, e cercheremo di essere forti anche lì".
Il pilota di Garbagnate sembra aver effettivamente trovato una svolta importante in questa stagione ed ha spiegato di aver cambiato i suoi metodi d'allenamento, con un nuovo preparatore fisico ereditato da Jorge Lorenzo, che gli ha anche dato l'opportunità di lavorare insieme in alcune occasioni.
"E' stato un cambiamento che ho voluto io. Ho capito che quello che stavo facendo non bastava ed ho deciso di cambiare tutta la mia vita. Jorge Lorenzo mi ha lasciato il suo preparatore fisico, che mi ha cambiato, ma più nella testa che nelle modalità d'allenamento. Penso di essere diventato più forte mentalmente: anche se succede qualcosa, riesco sempre a rimanere sulla linea giusta. Sono andato anche ad allenarmi con Lorenzo, che è un cinque volte campione del mondo, quindi per me anche solo andare in moto con lui è incredibile".
Infine, ha parlato anche di Carlo Pernat, che da quest'anno è il suo nuovo manager: "Carlo lavora in una maniera importante per me. Non parliamo molto, perché basta che lo facciamo una volta e lui sa cosa deve fare per me. Ha molta esperienza e quindi anche i suoi consigli servono, quindi avere un manager come lui mi rende più sereno".
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