Motegi, Libere 1 e 2: Tito Rabat detta il ritmo
Il leader del Mondiale vola nel turno pomeridiano. I primi inseguitori sono Zarco e Vinales, mentre Kallio fatica
Si sono decisamente abbassati i tempi a cavallo delle due sessioni di prove libere del venerdì della classe Moto2 a Motegi, quindi a fare testo sono soprattutto i riferimenti messi a referto nel turno pomeridiano. La costante comunque è stata la grande velocità di Esteve Rabat, primo in entrambe le occasioni, dividendo però la leadership con Thomas Luthi in mattinata, quando i due avevano realizzato lo stesso riferimento cronometrico.
Nella FP2 però "Tito" si è migliorato di quasi un secondo, risultando l'unico capace di infrangere la barriera dell'1'51" con il suo 1'50"990. Una performance arrivata ancora una volta al termine di un long run realizzato con un passo da vero martello, che sembra metterlo in grande vantaggio rispetto alla Kalex gemella di Mika Kallio, suo rivale nella corsa al titolo, che ha chiuso settimo a quasi un secondo.
Alle spalle del leader iridato c'è il francese Johann Zarco, sempre molto veloce con la sua Caterham Suter in questa seconda parte di stagione, nonostante un gap di oltre tre decimi. A sua volta però l'ex vice-iridato della 125 Gp si è costruito un vantaggio di un paio di decimi sul futuro pilota della Suzuki in MotoGp, lo spagnolo Maverick Vinales.
Completano la top five Dominique Aegerter e Julian Simon. A stupire è soprattutto la performance dello spagnolo della Italtrans, veloce nonostante sia caduto sia nella sessione mattutina che in quella pomeridiana. In ogni caso, va detto che nella classe di mezzo sono diversi i piloti ad essere finiti ruote all'aria a cavallo tra i due turni. Dopo essere stato il più veloce in mattinata alla pari con Rabat, Thomas Luthi invece non è andato oltre al sesto tempo a quasi un secondo.
Interessante anche l'11esimo tempo pomeridiano di Franco Morbidelli, specialmente se si considera che il portacolori del Team Italtrans non conosceva il tracciato giapponese. Purtroppo invece sono indietro gli altri italiani, con il solo Mattia Pasini che è riuscito a rientrare tra i primi venti, anche se solo con il 19esimo crono.
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