La gara di
Motegi ha ragalato un'altra lezione ai piloti della classe
Moto2: non bisogna smettere di pensare che Marc
Marquez possa essere una minaccia neppure quando sembra essersi autoeliminato dalla lotta per la vittoria.
Dopo una partenza che si può definire solamente pessima, il futuro pilota ufficiale della Honda in MotoGp si era presentato alla prima curva addirittura in 28esima posizione e in quel momento il
Gp del Giappone sembrava davvero compromesso per lui.
"El Cabronsito" però ha dimostrato ancora una volta di avere grinta da vendere e si è reso protagonista di una rimonta a dir poco clamorosa.
Nell'arco della prima tornata è stato capace di risalire fino alla nona posizione e al decimo giro era addirittura al comando del gruppo. A questo punto solo il connazionale
Pol Espargaro è riuscito a reggere il suo ritmo quasi fino alla fine, inchinandosi però poi alla 15esima affermazione in due anni del rivale, che con 53 punti di margine si appresta a festeggiare il titolo tra una settimana, a Sepang.
"Polyccio" le ha provate davvero tutte per contrastare il leader della classifica iridata, sfoderando anche un giro record nella tornata conclusiva. Peccato però per un errore commesso nel penultimo giro, che lo ha staccato un pelino. A completare un podio tutto spagnolo, sul terzo gradino del podio è salito poi un ottimo
Esteve Rabat.
Dietro di lui hanno chiuso la top five
Scott Redding e Thomas Luthi, mentre il migliore degli italiani, che è stato
Simone Corsi, si è piazzato al sesto posto. Disastrosa invece la gara di
Andrea Iannone ed Alex De Angelis, rimasti entrambi fuori dalla zona punti rispettivamente in 18esima e 20esima posizione.
Moto2 - Motegi - Gara
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