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Morbidelli, un campione che ha battuto i soldi e le tragedie

Franco Morbidelli non ha avuto una vita facile prima di arrivare a diventare campione del mondo della Moto2, dovendo affrontare problemi economici ed anche il drammatico suicidio di suo padre.

Podio: il terzo classificato Franco Morbidelli, Marc VDS

Podio: il terzo classificato Franco Morbidelli, Marc VDS

Gold and Goose / Motorsport Images

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Podio: il terzo classificato Franco Morbidelli, Marc VDS
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Franco Morbidelli, Marc VDS
Il poleman Franco Morbidelli, Marc VDS
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Franco Morbidelli, Marc VDS
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Franco Morbidelli, Marc VDS
Franco Morbidelli, Marc VDS
Il terzo classificato e campione Franco Morbidelli, Marc VDS
Il terzo classificato e campione Franco Morbidelli, Marc VDS
Fan con Franco Morbidelli, Marc VDS
Fan con Franco Morbidelli, Marc VDS
Il terzo classificato e campione Franco Morbidelli, Marc VDS
Il terzo classificato e campione Franco Morbidelli, Marc VDS
Il terzo classificato e campione Franco Morbidelli, Marc VDS
Il terzo classificato e campione Franco Morbidelli, Marc VDS
Il terzo classificato e campione Franco Morbidelli, Marc VDS
Il terzo classificato e campione Franco Morbidelli, Marc VDS

Nel destino c'era scritto che Franco Morbidelli, nuovo campione della Moto2, avrebbe dovuto diventare un pilota, ma il viaggio per arrivare a questo traguardo non è stato facile per l'italiano, figlio di una donna brasiliana e cresciuto a Tavullia, ma anche primo campione della VR46 Academy.

Franco ha ereditato la passione per le due ruote da suo padre, mentre da sua mamma la calma, la gioia di divertirsi e di giocare a calcio. Quella calma, probabilmente, è ciò che gli ha permesso di dimenticare di essere già campione del mondo domenica scorsa a causa dell'infortunio di Thomas Luthi. Un titolo che Franco ha meritato a pieni voti.

"Morbido" è il primo campione del mondo italiano da quando Valentino Rossi ha ottenuto la sua ultima corona in MotoGP nel 2009 ed il primo nella classe intermedia dopo Marco Simoncelli nel 2008. E non è un caso che questi siano stati i due piloti che lo hanno influenzato di più, oltre al suo papà.

"Con 10 minuti in moto dietro a Vale, si migliora di più che correndo 1000 gare. E' come se un bambino avesse l'opportunità di giocare a calcio con Messi" ha spiegato Franco ad una rivista italiana.

Franco ha iniziato la gara dalla pole position ed ha concluso al terzo posto. Solo in quel momento ha riconosciuto il suo trionfo. Dopo aver tagliato il traguardo, i primi a fargli festa sono stati proprio Valentino ed i ragazzi del suo fan club, guidati dal presidente, che è il papà di Uccio Salucci. Una doppia gioia, visto che a Tavullia sanno molto bene quello che ha passato Morbidelli per arrivare fino a qui.

Livio Morbidelli, il padre di Franco, è stato a sua volta un pilota, vice-campione italiano nella 80 e nella 125. Quando Franco aveva solo due anni, gli ha costruito una piccola moto, facendogli fare i primi passi sulle due ruote. Pur intravedendo subito il talento del figlio, non aveva risorse, quindi non sapeva se avrebbe potuto aiutarlo a diventare un pilota professionista.

Un giorno, Livio ebbe modo di fare una chiacchierata con un vecchio amico del mondo delle corse, un certo Graziano Rossi. Il papà di Valentino Rossi gli ha raccontato di Tavullia e degli allenamenti che in settimana andavano in scena alla "cava", ai quali partecipavano il "Dottore", Simoncelli e a volte anche Andrea Dovizioso. Quello che possiamo considerare a tutti gli effetti il seme del Ranch.

Il trasloco a Tavullia

Livio quindi vendette la casa in cui viveva a Roma e si trasferì a Tavullia con sua moglie Cristina e Franco. Passo dopo passo, il ragazzo ha cominciato ad essere sempre più coinvolto e a crescere. Al punto che nel 2006, a soli 12 anni, ha firmato un contratto con il Team Pramac D'Antin di MotoGP, guidato da Paolo Campinoti e Luis D'Antin. L'obiettivo era quello di farlo crescere e farlo arrivare un giorno nella classe regina.

Il progetto però è naufragato e la famiglia di Franco non ha visto denaro, pur cercando di continuare il processo di crescita, passando attraverso la Cuna de Campeones di Valencia, dove si è messo in evidenza guadagnandosi l'accesso allo step successivo, il CEV.

Tuttavia, correre nel CEV ha richiedeva soldi e Livio non ha trovato il modo di mettere insieme il budget. Franco aveva 14 anni e non ha avuto la possibilità di correre per 10 mesi. Poi finalmente ha trovato il modo di tornare in sella nella Superstock 600.

Purtroppo però le notizie tristi non erano ancora finite per il fresco campione del mondo. Il 13 gennaio 2013 Livio Morbidelli si è tolto la vita, un colpo tremendo da accettare per un ragazzo dell'età di Franco.

"In questo tipo di situazioni devi decidere tra esplodere e gettare via tutto o reagire ed andare avanti. Ho scelto la seconda opzione e questo mi ha aiutato a crescere" spiega Franco.

I membri della VR46 Riders Academy, le persone del Fan Club ed in particolare Valentino, si sono legati molto a "Morbido" e lo hanno aiutato a rialzarsi. La Federazione Italiana, attraverso il programma del Team Italia, lo ha fatto gareggiare in Stock 600 su una Kawasaki (ha vinto il titolo europeo) e in quella stessa stagione, Fausto Gresini gli ha dato la possibilità di correre in Moto2 come wild card, chiudendo 20esimo a Misano. Operazione che poi si è ripetuta in Giappone. Il resto è storia.

Domenica, a Sepang, Morbidelli e Valentino si sono scambiati un abbraccio profondo. In precedenza, nella conferenza stampa di giovedì, Franco aveva reso omaggio al suo "maestro". "Tutto quello che so, l'ho imparato da lui, posso solo ringraziarlo" ha detto guardando il suo amico Valentino Rossi e sorridendo timidamente.

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