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Fenati: "Vado a lavorare nel negozio di mio nonno per un po'. Ho sbagliato e dico basta"

Romano ha parlato di ritiro in una lunga intervista concessa a La Repubblica, ma sulla Gazzetta dello Sport invece è stato meno categorico su quello che potrebbe essere il suo futuo. Continua a scusarsi per il gesto di domenica, ma aggiunge: "Nessuno si è interessato alla mia sofferenza".

Romano Fenati, Marinelli Rivacold Snipers

Gold and Goose / Motorsport Images

Romano Fenati ora ha voglia di staccare dal mondo delle corse. Non deve essere facile vivere due giorni come quelli che ha appena passato il pilota di Ascoli, anche se sono stati conseguenza di un gesto davvero scellerato da parte sua.

Romano è finito sulla gogna per aver tirato la leva del freno di Stefano Manzi in pieno rettilineo, ad oltre 200 km/h, durante la gara di Misano del Mondiale Moto2. Gesto per il quale è stato squalificato per due gare dalla Direzione Gara, ma anche stato licenziato sia dal suo attuale team, la Marinelli Snipers, che da quello con cui aveva firmato per il 2019, la MV Agusta.

Il gesto sicuramente è stato grave, ma nelle ultime ore sono arrivate anche minacce di morte ed insulti alla sua fidanzata, quindi si è andato un po' oltre, come ha sottolineato lo stesso Fenati dalle colonne di La Repubblica: "Questa ondata di odio nei miei confronti non è normale".

Il futuro immediato sarà in famiglia, nella ferramenta del nonno per la precisione, per cercare di allontanare questa brutta vicenda: "Vado a lavorare nel negozio di mio nonno per un po' di tempo, con lui e mia mamma. Del resto lo facevo già. Ho sbagliato, ne pago le conseguenze: mi arrendo, avete vinto. E dico basta".

Poi si è lasciato anche scappare delle parole che sanno quasi di addio alle corse, pur ribadendo ancora una volta che anche le manovre di Manzi erano state molto pericolose: "Il motorsport non è più il mio mondo, ci sono troppe ingiustizie. Manzi mi ha attaccato tre volte e anche lui avrebbe potuto uccidermi. Il mio obiettivo è sempre stato cercare di vincere in pista. Tuttavia, ho notato che nessuno si è interessato a me e alla mia sofferenza".

Parlando con la Gazzetta dello Sport però non è stato così categorico quando gli è stato chiesto del suo futuro: "Non lo so. Oggi potrei dire una cosa e magari domani vederla in modo opposto. Adesso voglio solo farmi scivolare questa cosa di dosso. Potrei anche essere io a non aver più voglia di tornare".

Quindi, potrebbe anche essere presto per dire se davvero appenderà il casco al chiodo o meno. Anche perché bisognerà vedere se troverà ancora qualcuno disposto a dargli un'opportunità. Ma, diciamocelo, è una confusione che ci può stare nella testa di un ragazzo di 22 anni, quando il tuo mondo cambia così repentinamente nello spazio di appena 48 ore.

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