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Intervista

Baldassarri, un nuovo vincitore nell'Academy di Valentino

Ai margini del GP di Aragón, Lorenzo Baldassarri, pilota Forward Racing in Moto2, ha condiviso le sue emozioni di giovane vincitore con Motorsport.com, due settimane dopo aver conquistato il suo primo successo a Misano.

Lorenzo Baldassarri, Forward Racing

Lorenzo Baldassarri, Forward Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Lorenzo Baldassarri, Athina Forward Racing, Kalex
Lorenzo Baldassarri, Forward Racing
Lorenzo Baldassarri, Forward Racing
Lorenzo Baldassarri, Forward Racing
Lorenzo Baldassarri, Forward Racing
Lorenzo Baldassarri, Forward Racing
Lorenzo Baldassarri, Forward Racing
Lorenzo Baldassarri, Forward Racing
Lorenzo Baldassarri, Forward Racing
Lorenzo Baldassarri, Forward Racing
Lorenzo Baldassarri, Forward Racing
Lorenzo Baldassarri, Forward Racing
Il vincitore della gara Lorenzo Baldassarri, Forward Racing
Il vincitore della gara Lorenzo Baldassarri, Forward Racing
Il vincitore della gara Lorenzo Baldassarri, Forward Racing
Lorenzo Baldassarri, Forward Racing
Lorenzo Baldassarri, Forward Racing

A 19 anni, Lorenzo Baldassarri ha appena aperto il suo conto di vittorie, raggiungendo i suoi illustri predecessori nell'albo d'oro dei Gran Premi. Quinto più giovane vincitore in Moto2, è anche il terzo più giovane italiano a vincere nella classe intermedia (includendo quindi le 250cc), ponendosi nella continuità di Marco Melandri e Valentino Rossi.

Ciliegina sulla torta, questo primo successo è arrivato a casa, su un circuito di Misano dove si allena molto regolarmente con la VR46 Riders Academy, la scuola che si è ormai imposta in Italia come "the place to be" per piazzare la propria carriera sui binari giusti.

Dopo questo primo successo, il "Balda" è più affammato che mai, determinato a proseguire sullo slancio per cogliere un'altra occasione appena sarà possibile. E non si tratta più ormai di vincere gare, ma anche di sfruttare la partenza di cinque leader della stagione 2016, l'anno prossimo, per imporre definitivamente la sua alta statura al vertice.

Due settimane dopo la tua prima vittoria, hai realizzato la cosa?
"Sì, la settimana dopo la gara me la sono presa per realizzare e godermi un po' quello che era successo a Misano. Ho riguardato la gara una decina di volte e ho realizzato di più guardandola dal divano in tv, in casa. E' stato bello perché la domenica ho fatto fatica a realizzare tutto subito".

Col senno di poi, che emozione prevale?
"Sento di aver raggiunto un traguardo importante ed è stata una sorpresa raggiungerlo proprio in Italia con tutti i fan e tutta la famiglia. Sono pressioni che non sono facili da gestire. La gara di casa non è una gara facile. Adesso l'obiettivo è quello di continuare a provare questa grande sensazione altre volte".

L'anno scorso, sei salito sul podio per la prima volta sulla tua pista preferita, Phillip Island, poi quest'anno per due volte in Italia. Ti serve un ambiente di casa per riuscire?
"Diciamo che riesco a sfruttare in modo positivo il Gran Premio di casa e tutte le pressioni. Mi danno carica, come anche tutto il sostegno da parte dei tifosi. Phillip Island è diverso, è un ambiente spettacolare ed è il mio circuito preferito. Il circuito preferito ti aiuta perché quando ti viene bene un circuito è tutto più facile, comunque non credo che sia quello a fare la differenza. L'ambiente di casa mi dà quella carica in più, ma comunque non ho bisogno per forza di quello per fare bene".

Quindi la prossima tappa deve essere poterci riuscire dappertutto, anche su piste che ti convincono un po' meno. Ce ne sono su questo finale di stagione?
"No, un circuito particolarmente ostico non c'è, però un circuito dove si fa un po' fatica è la Malesia, per tutti non solo per me. Fisicamente ti devasta, ti mette veramente alla prova".

Ti sei infortunato più volte quest'anno, come affronti questi momenti difficili? Sembri un guerriero, che non si lascia mai abattere!
"Purtroppo, quest'anno ho avuto vari infortuni nelle spalle, le ho lussate più volte. Ho avuto alti e bassi durante la stagione perché fa perdere la forza, quindi ho dovuto ricostruire tutto da capo. Però io non mi faccio abbattere da questo e addirittura in Qatar, quando mi sono lussato entrambe le spalle, avevo un gran dolore ma cercavo di auto-convincermi che non avevo niente. Avrei voluto correre, ma adesso sono diventati anche molto più restrittivi al centro medico".

Sei entrato nell'Academy all'inizio del 2015. Cosa ha cambiato per te?
"E' cambiato molto. Devo ringraziare l'Academy perché è una grande iniziativa ed è un onore e una fortuna per me essere entrato in questo gruppo. Siamo dei ragazzi giovani, affiatati, con la voglia di fare. Abbiamo la fortuna di stare in stretto contatto con Vale, che è un maestro e un amico per noi, e questo fa sì che aumentiamo il nostro livello. E poi comunque c'è molta competizione all'interno del gruppo".

Hai bisogno di questo stimolo della competizione che c'è nel gruppo?
"Sì. A me piace, in qualsiasi cosa che faccio ho bisogno di uno stimolo. Mi piace stare in competizione. Anche quando andavo a scuola, mi piaceva fare la gara per sapere chi prendeva il voto più alto. Con i più secchioni facevo fatica, però con i miei amici vincevo!".

Qualche tempo fa, Uccio ci raccontava che fai parte dei rari a battere Valentino al ranch... a volte!
"Diciamo che ultimamente la mia percentuale si è alzata molto perché sto migliorando molto al Ranch, quindi succede. Comunque Vale è molto forte al Ranch quindi lo prendo come riferimento ed è una sfida cercare di batterlo. Poi anche lui si allena, deve alzare il suo livello perché noi cresciamo sempre e ci miglioriamo. Lui è molto forte all'Americana e spesso ce la giochiamo".

Praticamente l'Academy è come avere una seconda squadra. Ce anche lì una pressione per i risultati da ottenere?
"Più che altro è una motivazione, una carica in più crescere lì all'interno dell'Academy. Comunque la pressione c'è in generale perché loro gestiscono anche la parte manageriale, quindi la cosa è proporzionale: più tu fai bene e più trovi la giusta sistemazione".

Sei molto alto. Cosa cambia nel tuo aproccio?
"Lo prendo soprattutto come un preggio perché riesco a spostare meglio il peso come voglio. Posso guidare con più facilità e mi richiede meno sforzo. Il difetto è che sono meno aerodinamico e un po' più pesante, però comunque è più un preggio".

Ti spingerebbe a passare in MotoGP prima?
"Sarebbe bello. Più che altro, mi ha spinto a passare subito in Moto2 dalla Moto3, perché in Moto3 facevo molta fatica. La MotoGP è un sogno che si avvicina e spero di salirci presto".

Diversi leader di quest'anno andranno in MotoGP l'anno prossimo. Ti senti pronto a prendere il testimone?
"Rimarrò con la stessa squadra ed è bello perché sarà la stessa gente a lavorare con me, mi conosce già e potrò continuare la crescita senza ripartire da capo. L'obiettivo principale è quello di battermi per le prime posizioni e cercare di vincere. Il titolo è l'obiettivo principale".

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