Aegerter: “Niente panico e ‘full gas’, ecco la mia ricetta”
È stato “Domi show” a Misano, tornato sul gradino più alto del podio dopo il successo del Sachsenring 2014, davanti a Thomas Lüthi e Hafizh Syahrin. “Eppure, quando ho visto che pioveva non credevo ai miei occhi”.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Aegerter non si scorderà tanto facilmente il 10 settembre 2017, data entrata di diritto nelle pagine di storia del motociclismo elvetico. Quando il gioco si fa duro… gli svizzeri iniziano a giocare. Se le continue precipitazioni hanno complicato piani e strategie della maggior parte dei piloti della Moto2, lo stesso non si è verificato per il buon Dominique e per Thomas Lüthi, apparsi di gran lunga a loro agio sul bagnato del Misano World Circuit intitolato a Marco Simoncelli.
Scattato meravigliosamente in prima fila al fianco degli italiani Mattia Pasini e Franco Morbidelli, “Domi” ha approfittato della caduta del leader del campionato per assumere il comando delle operazioni e mantenerlo in seguito fino alla bandiera a scacchi.
Per assicurarsi il secondo successo nella Classe di mezzo, il centauro di Rohrbach si è dovuto difendere dagli attacchi del connazionale della CarXpert Interwetten, che si è poi saggiamente accontentato del secondo posto, creando così una storica doppietta rossocrociata, la prima assoluta in Moto2.
“Che fantastica sensazione! Ho aspettato tre anni per riassaggiare il dolce gusto della vittoria. Sono felicissimo, per me e per l’intero team. Vorrei dedicare il successo a tutti loro, che non mi hanno mai lasciato da solo anche nei momenti di difficoltà”, confida Aegerter visibilmente commosso.
Malgrado l’ottimo feeling con il tracciato anche in condizioni avverse, il portacolori della Kiefer Racing non nasconde una certa preoccupazione, percepita al risveglio la domenica. “Quando ho visto che pioveva non credevo ai miei occhi. La terza posizione in griglia è stata figlia di un’ottima strategia sull’asciutto, di conseguenza ho immediatamente pensato che la pioggia potesse gettare al vento quanto di buono fatto”.
Quali sensazioni man mano che si avvicinava il traguardo? “Difficile dirvi che cosa ho provato. Ho capito di andare bene sulla pista bagnata. Ho preferito rimanere concentrato anziché farmi prendere dal panico, così ho provato ad alzare un po’ l’asticella. Ho visto che soltanto Tom teneva il passo, ma credo che nella testa di entrambi regnasse l’idea di non prendersi rischi inutili”, spiega il vincitore della 13esima tappa stagionale.
“Domi Show” parla anche della fantastica sensazione di essere entrato nella storia del motorsport elvetico. “Sì, io e Lüthi abbiamo fatto la storia. Vedere due piloti svizzeri sui gradini più alti del podio è qualcosa di straordinario. Per una piccola nazione come la Svizzera è sicuramente qualcosa che verrà ricordato a lungo”.
E ancora: “L’impresa assume maggiore valore se considerato che la nostra categoria è piena di piloti italiani, che sicuramente partivano che qualche vantaggio in più rispetto a noi”, conclude Dominique Aegerter, da ora non più una semplice comparsa del Motomondiale.
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