Dakar: un minuto di applausi per la libertà
E' questo quello che ha chiesto Etienne Lavigne nell'incontro per commemorare le vittime di Parigi
Non un minuto di silenzio, ma un minuto di applausi. Applausi alla libertà. Il discorso di Etienne Lavigne, alle 18,30 spaccate "perchè in questi casi non si tollerano ritardi" è tutto incentrato sulla libertà. Sulle persone colpite dall'attentato, sulle loro famiglie, ma sulla liberta soprattutto, perchè è quella che i terroristi cercano di colpire, e anche da qui deve partire un forte avvertimento. La libertà è viva e voi non riuscirete ad ucciderla.
Ci sono tantissime persone. Piloti, copiloti, meccanici, la polizia cilena che è di stanza sul bivacco, perennemente, il personale della ASO e quello del Cile, davvero tantissime persone che si stringono intorno al palco su cui ogni sera alle 20 e poi alle 22 viene fatto il briefing che sancisce la fine di una giornata, per taluni, e ne apre un'altra.
Non ci sono bandiere come richiesto dall'organizzazione perchè non c'è stato il tempo di trovarle, qualche equipaggio è appena arrivato e ha raggiunto il palco di corsa, per non mancare a questo appuntamento, e per dimostrare che alla Dakar pulsa la solidarietà contro il terrorismo e non solo.
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