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Laia Sanz: "Non mi aspettavo un risultato così buono"

La spagnola della HRC oggi ha chiuso la tappa all'ottavo posto ed è risalita 12esima nella generale

Una moto bella, potente, che va forte. E che lei sa farla andare forte. Laia Sanz oggi ha ottenuto una ottava posizione assoluta in classifica, risultato che aveva già conseguito lo scorso anno sempre sulla Dakar. E se la moto dello scorso anno, semiufficiale Honda, era buona, quella di quest'anno lo è ancora di più e lei lo sa.

"Sinceramente oggi non me lo aspettavo un risultato così buono. Ho visto che andavo bene, fin dall'inizio, ma non così, davvero. Quando siamo partiti ho subito impostato il mio ritmo e pensavo di essere più o meno nei primi quindici della classifica, poi sono arrivate le dune e la sabbia ho navigato bene e sono andata bene anche in moto e mi sono davvero divertita e quindi ho visto che in effetti ero arrivata ottava" e chiude la frase con un sorriso radioso.

Nei giorni precedenti la pilota spagnola, che a 29 anni ha già vinto 13 titoli mondiali nel trial e 3 nell'enduro, aveva sempre chiuso in ottime posizioni ma con il passare del tempo e delle tappe è venuta via via crescendo fino a raggiungere questo ottavo.

"La seconda speciale di questa Dakar è stata davvero la più difficile fino ad ora, ma anche una delle più difficili che ho mai corso. Alla fine sono andata piano perchè ero morta ma mi sono resa conto che erano tutti nelle mie condizioni. In una tappa così però è già bello essere arrivati alla fine, senza problemi e senza perdere tanto tempo".

E con la moto nuova il feeling è perfetto: "Mi diverto con questa moto nuova, va benissimo davvero, specialmente oggi sulle dune e sulla sabbia e con una tappa che mi piaceva" e quando le viene anticipato che invece la tappa di domani sarà soprattutto pietre e fesh fesh storce il naso e ammette: "Non mi piace per niente".

E sì che sulle pietre ci ha vissuto per anni, con il suo trial e con i suoi titoli che l'hanno portata poi all'enduro, mondiale, e a primeggiare su quelle speciali chiamate Extreme, fra tronchi tagliati, pietre, tubi e tutti gli ostacoli possibili che affrontati da lei sembrano bazzecole.

Questa Dakar invece è notevolmente diversa dalle altre, per esempio da quella così difficile dello scorso anno: "E' più veloce direi, ripensando a quelle degli ultimi anni mi sembra tutto più rapido. Tanto è vero che il livello si è alzato, sono tutti molto attaccati in classifica generale e se si guardano i primi trenta le differenze sono contenute in pochi minuti. L'anno scorso era più lenta, c'erano un po' di giorni che contavano tantissimo, e che pesavano sulla classifica, ora forse non sono ancora arrivati".

E poi si torna a parlare della moto: "La moto dell'anno scorso andava già molto bene, ma con questa ci si diverte davvero. Non saprei direi che cosa mi piace di più della Honda CRF 450 Rally, però è una molto ben equilibrata a livello di peso, con molte qualità positive. Le sospensioni sono buone ed anche il motore ha un pizzico di potenza in più e il tutto, messo insieme, fa davvero una buona moto".

E dopo le sue prime Dakar con un pilota di appoggio, Jordi Arcarons nella prima, Marc Guasch dopo, oggi Laia fa vita a sè: "Corro da sola e non mi piace restare in compagnia durante la speciale. Se raggiungo qualcuno e vedo che sono in grado di andarmene da sola lo faccio. Oggi per esempio ho cominciato da sola e poi per una buona parte della speciale sono stata accanto a Michael Metge. Ma se me ne posso andare me ne vado, se non riesco a passare sto dietro, ma dipende".

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