Dakar: secondo trasferimento al gelo per i motociclisti
Ieri, dopo essere usciti dalla speciale, sono saliti a 5.000 metri, ma non avevano nulla con cui coprirsi
Pomeriggio di agonia per i piloti moto e quad. Il 14 gennaio del 2015 i piloti della Dakar se lo ricorderanno per un bel pezzo. Non è bastato infatti il gelo della mattina, ma si è sommato anche quello del pomeriggio. E già, perché una volta finita la speciale di 375 chilometri hanno dovuto affrontare un trasferimento di 135 km fino a Cachi, che li ha portati a superare un passo da ben 5000 metri e, pur essendo pomeriggio, la temperatura si aggirava sui due gradi.
Così, mentre a Salta si scatenava l'inferno con una tempesta di acqua e vento – quelle che in Italia va di moda ormai chiamare bombe d'acqua – che lasciava la città senza luce per qualche mezz'ora ed allagava tutte le strade in pochi istanti, e di conseguenza anche il bivacco della Dakar, a Cachi i piloti arrivavano nuovamente quasi assiderati perchè mentre la mattina per affrontare i meno dieci del passo di Jama si erano attrezzati e vestiti pesante, al pomeriggio all'uscita della speciale non avevano più nulla da mettersi per coprirsi.
Per fortuna poi, a Cachi hanno trovato ad accoglierli una palestra – allestita a dormitorio - e una doccia calda, con lettini e coperte e soprattutto un buon pasto caldo. Oggi se tutto va bene e come da programma dovrebbe tornare il caldo asfissiante dell'estate argentina.
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