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Dakar: un crollo mentale costa tanti minuti a Viladoms

Il pilota della KTM si è innervosito per aver mancato un WPT ed ha accusato una perdita di forze fisiche

Quanto conti la serenità mentale alla Dakar e quanto invece lo stress abbatta tutte le energie di un pilota lo riassume benissimo Jordi Viladoms, raccontando la sua tappa di ieri che ha chiuso sorprendentemente in 52esimja posizione.

Un risultato che non dice sicuramente la verità sui valori di questo pilota ufficiale KTM che ci ha regalato sempre grandi risultati. E' lui a raccontare che cosa è successo, iniziando subito, con i suoi modi straordinariamente gentili la chiacchierata dicendo: "E' tutta colpa mia, ho fatto tutto da solo, ho commesso un errore, un brutto errore".

E poi ricorda quanto accaduto e lo racconta: "Stavo viaggiando da solo e sono arrivato in una zona un po' complicata e non ho trovato il WPT. In realtà si è aperto il cerchio (che indica al pilota che nello spazio di 300 metri c'è un WPT) ma io non me ne sono reso conto. Mi sono guardato intorno e ho proseguito. Dentro di me inconsciamente sentivo che qualche cosa non andava ma ho continuato. Quando sono arrivato al WPT successivo ho realizzato che quello di prima l'avevo saltato. Ho pensato a cosa fare, se tornare indietro, ma era troppo pericoloso e avrei perso tantissimo tempo perchè avevo percorso già tanti chilometri. Quindi sono andato avanti, ma mi è montato un nervoso che non riuscivo a dominare. Ragionavo nervosamente dentro la mia testa, imprecando e dandomi del cretino per il mio errore. E più correvo e più la rabbia aumentava".

A questo punto la reazione incredibile del corpo: "Improvvisamente ho sentito che le forze mi abbandonavano. Tutte le mie energie si erano consumate con la mia carica negativa: la rabbia mi aveva bruciato tutte le riserve e io non riuscivo più neanche a tenere le mani strette sul manubrio".

Per fortuna se ne è reso conto prima di commettere qualche pasticcio: "Mi sono fermato, sono sceso dalla moto e ho cercato di riprendere il controllo. Non mi reggevo quasi in piedi. Ho cercato di calmarmi di dirmi che ora dovevo riprendermi e scacciare questi pensieri dalla mente e piano piano sono tornato in qua e ho riacquistato le forze. A quel punto sono risalito in moto e sono ripartito, finendo la tappa".

Solo al traguardo poi ha scoperto che quel WPT costava in penalità, 40 minuti, e ammette: "Accidenti, speravo ne costasse solo 20'". In classifica generale quindi ora è 17esimo: senza quell'errore sarebbe decimo assoluto a 12' dal nono. Ma questo già lo sa e per fortuna ha smesso di arrabbiarsi al solo pensiero.

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