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Mitjet Series: una piattaforma agonistica, non solo una vettura

Il successo dei monomarca si basa sulle qualità della vettura, sull’organizzazione, sull’ambiente nel quale si svolgono le gare, ma ci sono anche altri fattori importanti, ma meno evidenziati. Vediamo insieme quelli che riguardano la Mitjet Series.

Supertourisme Team Malucelli

Foto di: Claudio Signori

Supertourisme Team Malucelli
Supertourisme Team Malucelli
Francesco Massimo De Luca e Michele Malucelli
Team BRL Racing
Costa Ovest
Alessandro Nervi, max Pigoli, Cram Motorsport
Scuderia The Club Motorsport
Team Cram Motorsport
Azione di gara
Partenza Gara 1  Piloti A
Partenza Gara 1 Piloti B
Partenza Gara 1 Piloti B

Negli anni, per centinaia di aspiranti piloti, la Formula 1 ha rappresentato la chimera, il sogno irraggiungibile, ma per il quale valeva la pena spendersi e spesso, molto spesso, fino al prezzo di un fallimento. Negli ultimi anni anche le ruote coperte sono diventate una filiera per raggiungere il professionismo, in grado di attirare i giovani piloti provenienti dal kart e non solo. In questo scenario, la Mitjet sta dando il suo contributo.

La 2L e, adesso, la Supertourisme, rappresentano delle piattaforme agonistiche, ancor prima che delle auto da corsa. La loro architettura (telaio a tubi, motore anteriore centrale con disposizione longitudinale, ponte rigido posteriore con assenza del differenziale autobloccante, estrema leggerezza complessiva) la rendono una vettura che somma le caratteristiche di un turismo (o una GT parlando della Supertourisme), ma con un comportamento e una reattività complessiva simile ad un prototipo.

È grazie a questa sua particolarità che la Mitjet riesce a conquistare qualsiasi pilota che la provi. Quest’anno alla Mitjet 2L si affianca, all’interno del Campionato GT classe GT Cup, la Supertourisme. È una Mitjet più completa, professionale, aggressiva, ma che rispetta le caratteristiche di base: telaio a tubi, assenza del differenziale, grande leggerezza. La differenza la fa l’aerodinamica, i freni più performanti, gli pneumatici slick al posto di quelli stradali, perché adesso i 330 cavalli del 3.5 litri V6 Nissan, su un corpo così leggero, richiedono una struttura più articolata.

La Supertourisme rappresenta il secondo gradino della piattaforma Mitjet in grado di perfezionare quella sensibilità che le Mitjet ti allenano a sviluppare. Con un peso di 850 chili e gomme slick Yokohama, la Supertourisme si avvicina, come prestazioni assolute, alle GT Cup. È formativa come le auto di un tempo perché, anche se in maniera meno accentuata della 2L, il suo corpo tende a muoversi trasferendo al pilota un sacco di informazione, perché in appoggio devi lavorare di fino per mantenere la giusta linea, perché l’assenza di qualsiasi supporto elettronico ti impone di dosare acceleratore e freno in ogni condizione, che tu sia lanciato per il tempo migliore o che tu sia in piena bagarre per difendere la posizione.

La Mitjet Supertourisme è veloce: con gli stessi cavalli di una TCR ma con oltre 200 chili in meno, la differenza è marcata ed il suo comportamento trasparente. In Francia, epicentro del pianeta Mitjet, la Mitjet 2L prima e la Mitjet Supertourisme poi, stanno già formando un giovane vivaio di piloti professionisti. E’ il caso di Yann Ehrlacher, Campione di Francia Mitjet 2L nel 2014, Campione di Francia Mitjet Supertourisme nel 2015 e adesso corre nel Mondiale turismo con la Lada e nell’European Le Mans Series con una Norma M30. Turismo e prototipi, praticamente lo sbocco naturale per chi corre nella Serie Mitjet.

Sarà anche la strada di Francesco Massimo De Luca? Giovane pilota romano che dividerà la Mitjet 2L con Michele Malucelli è che, in occasione degli ultimi test di Imola, ha anche provato la Supertourisme gestita dal team Malucelli: "La prima cosa che ho notato è l’elevata differenza di velocità in curva. Certamente il carico aerodinamico e le gomme slick fanno la loro differenza. In nessuna condizione scivola come la Mitjet 2L. In generale si frena meno e si entra più forte. Ho avuto, come riferimento, una Porsche Cup che in curva non andava più veloce mentre guadagnava in rettilineo. A differenza di un GT classica possiamo frenare, nello stesso punto, ma con minore intensità e poi, altro grande vantaggio, è la costanza di rendimento nel tempo delle gomme. Il peso leggero consente di limitare molto il consumo. Se si pensa che il miglior tempo della giornata l’abbiamo fatto alla fine, dopo 400 km, la cosa dice tutto".

Mitjet, quindi, come piattaforma di formazione per un giovane pilota, ma anche auto da corsa per gentleman driver. Mitjet è poliedrica, facile, accessibile. E sui costi? In quel caso imbattibile: una Supertourisme pronta gara ha un prezzo di listino di 85.000 Euro con costi di gestione paragonabili ad un gruppo N. E saranno proprio i costi di esercizio della “piattaforma” Mitjet l’argomento del prossimo articolo.

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