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76° Bol d’Or: vince la Kawasaki SRC!

La 24 Ore va ad una "verdona" dopo 15 anni. Che rimonta però per la Suzuki Sert

Si è conclusa ieri la 76esima edizione del Bol d’Or, classicissima 24 Ore di Endurance che ha aperto quest’anno il Campionato del Mondo EWC. Pronostici sovvertiti già nel pomeriggio di sabato quando il plurivittorioso Vincent Philippe cadeva alle 19.00 con la sua Suzuki Sert fratturandosi una clavicola e dando pista libera alla vittoria della Kawasaki SRC gommata Pirelli che ha poi tagliato il traguardo ieri pomeriggio alle 15.00 rompendo un incantesimo che durava da 15 anni. Sul gradino più alto del podio, quindi, sono saliti, Julien Da Costa, Grégory Leblanc e Olivier Four che hanno percorso 781 giri a Magny-Cours riuscendo a prevalere sulla Suzuki Sert, giunta a meno di un giro di distacco dopo una rimonta durata per la maggior parte della gara. FREDDO PIOGGIA E CADUTE Come sappiamo, l’aver spostato il Bol d’Or da settembre ad Aprile ha consentito sì agli organizzatori di suddividere al meglio le gare mondiali in Francia, ma la conseguenza è che i piloti si trovano costretti a correre in condizioni climatiche certamente peggiori. A Magny-Cours, infatti, il freddo e la pioggia hanno causato tante cadute che hanno rimescolato le carte in tavola e condizionato il volto della gara. La più clamorosa è stata proprio la caduta di Vincent Philippe, che ha trasformato quello che poteva essere l’ottavo centro del francese al Bol d’Or in una forsennata rimonta per i suoi compagni di squadra. Caduto attorno alle 19.00 quando era in testa, infatti, Philippe è riuscito a rientrare ai box pur con una clavicola fratturata per consegnare la moto nelle mani dei meccanici. Dopo tre giri di stop Anthony Delhalle e Fabien Foret hanno ripreso la corsa in quinta posizione con tre giri di svantaggio dalla Kawasaki #11 che nel frattempo si era involata in testa. Fuori Philippe, i due piloti superstiti si sono alternati alla guida della Suzuki GSX-R 1000 preparata dalla squadra di Dominique Meliand, riuscendo a recuperare lo svantaggio durante la notte. Il duo scatenato riusciva a raggiungere i rivali quando mancavano circa quattro ore dal termine della gara e per una manciata di minuti (con la complicità del gioco dei pit stop) riusciva anche a riprendere la testa della corsa. Rientrata in gara dopo uno degli ultimi pit stop, però, la Kawasaki SRC si riprendeva la testa della gara aumentando nuovamente il distacco dalla Suzuki Sert, riportandolo a ben due giri, sufficienti a permettere alla compagine verde, di amministrare il finale di gara e tagliare il traguardo con un minuto e 41 secondi sui rivali della Suzuki. Terza al traguardo dopo una gara molto consistente la Yamaha Yart che ha a lungo lottato contro la gemella del team GMT94. Entrambe sono arrivate a soli 5 giri dalla vetta, staccate di 55 secondi tra loro. Quinta l’altra Yamaha R1 del Team Folch, ma staccatissima dalla vetta con ben 16 giri di svantaggio. E veniamo quindi ai protagonisti sfortunati del Bol d’Or 2012: è riuscita ad arrivare al traguardo dopo una brutta caduta la Honda #77 del Team TT Legends. Erano le 11.00 circa di domenica mattina quando Donald Cameron è scivolato duramente in staccata sul bagnato, quando la squadra stava viaggiando stabilmente in quinta posizione. Raggiunti i box a spinta, la moto è stata riparata ed ha concluso la gara in nona posizione a 34 giri dalla vetta. La palma della sfortuna, però, va ancora una volta alla BMW S1000RR del Team Motorrad France: dopo sole due ore dalla partenza Damian Cudlin cadeva rovinosamente al tornantino Adelaide danneggiando la moto. Riportata la moto ai box, ai meccanici di Michael Bartholemy non restava altro che sancire il ritiro dalla gara, per l’impossibilità pratica di aggiustare la moto in tempo. Per quanto riguarda squadre e piloti italiani, possiamo sostenere che il 76esimo Bol d’Or è andato meglio di quanto ci aspettassimo, visto che Gianluca Vizziello è riuscito a concludere la gara in decima posizione a 40 giri dalla vetta. Emiliano Bellucci è invece giunto al traguardo in 19esima posizione, mentre anche stavolta Bol d’Or stregato per il Team No Limits che per il terzo anno consecutivo non è arrivato al traguardo. Mondiale Endurance FIM - Bol d'Or - Classifica finale

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