Per il quarto anno consecutivo il
Team Kawasaki SRC si è imposto nella
24 Ore di Le Mans riservata alle moto, gara valida per il
Mondiale Endurance FIM che si disputa sul tracciato Bugatti e non su quello velocissimo che ospita la garande classica endurance delle auto.
Nonostante una caduta avvenuta dopo circa 4 ore,
Fabien Foret, Gregory Leblanc e Nicolas Salchaud hanno amministrato alla grande la corsa ed hanno condotto al traguardo la loro
ZX-10R con ben 7 giri di vantaggio sulla
Suzuki GSX-R1000 del Team R2CL affidata a
Martin/Foray/Lagrive.
Se per i vincitori è filato tutto liscio, non è stata una gara altrettanto positiva per la
Suzuki S.E.R.T., che però alla fine ha potuto festeggiare un altro titolo iridato. La corsa dell'equipaggio
Philippe/Da Costa/Cudlin si è messa in salita fin dai primi minuti, quando
Vincent Philippe è finito ruote all'aria mentre battagliava per la vetta della classifica, danneggiando il propulsore della sua
GSX-R1000.
Un incidente che gli è costato una sosta ai box lunghissima: quando la moto ha ripreso la via della pista, infatti, era solamente in 53esima posizione, distanziata di ben 73 giri dalla vetta. A questo punto una rimonta miracolosa pareva impossibile e solo le disavventure altrui potevano concretizzare il 13esimo Mondiale. La fortuna però è stata dalla parte della
Suzuki S.E.R.T. perchè durante la notte la
Yamaha YART è stata costretta al ritiro ed il 26esimo posto finale (12esimo di classe) alla fine è bastato per regolare di 5 lunghezze la
Yamaha GMT94.
Quest'ultima avrebbe potuto tentare il colpaccio, ma dopo due cadute avvenute nelle prime fasi della contesa si è dovuta accontentare del gradino più basso del podio con l'equipaggio composto da
David Checa, Matthieu Lagrive e Kenny Foray, ai quali si era aggiunto
Maxime Berger come riserva. Tra i big è finita out anche la
BMW Motorrad France, costretta al ritiro dopo appena 9 ore a causa di un problema alla trasmissione che ha messo la parola fine alle ambizioni di
Sebastien Gimbert, Sylvain Barrier e Josh Waters.
Da segnalare poi la bruttissima caduta che ha avuto per protagonista
Simon Andrews con la
Honda della TT Legends. Il pilota britannico è caduto sull'olio lasciato dalla
Kawasaki della Flemmbo Leader Team e si è fratturato due gambe, una spalla, l'avambraccio destro e tre vertebre, procurandosi anche un polmone perforato. Infortuni che sono stati già stati trattati all'ospedale di
Le Mans e per i quali si prospetta un lungo periodo di recupero.
Infine, merita di essere sottolineata anche la bella prova di
Lorenzo Savadori, che ha conquistato il gradino più basso del podio nella classe
Superstock con la
Kawasaki ZX-10R del
Team Louit Moto 33.
Mondiale Endurance FIM - 24 Ore di Le Mans - Classifica finale
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