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Timo Bernhard: "E' la prima volta che ho pianto dopo una vittoria"

Il tedesco di 36 anni è al secondo successo a Le Mans: Bernhardt ha condotto al successo la Porsche #2 dopo un'estenuante rimonta culminata con il sorpasso alla LMP2: "Quella di oggi è una giornata che non dimenticherò per tutta la vita!"

Podio: i vincitori della gara Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley, Porsche Team, Fritz Enzin

Foto di: Nikolaz Godet / Motorsport.com

Podio: i vincitori della gara Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley, Porsche Team
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley
Timo Bernhard, Porsche Team
Crew members work on the #2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Har
I vincitori assoluti #2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley
Timo Bernhard, Porsche Team
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley
Crew members work on the #2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Har
Earl Bamber, Brendon Hartley, Timo Bernhard, Porsche Team

Timo Bernhard è il pilota d’esperienza nell’equipaggio della Porsche 919 Hybrid che ha vinto l’85esima edizione della 24 Ore di Le Mans. Il tedesco di 36 anni ha concluso un’impresa che resterà nella storia e, sebbene con l’Audi abbia già colto un successo nella maratona della Sarthe nel 2010, questa vittoria resterà indelebile nella sua memoria.

Un guasto all’ibrido nelle prima fasi della gara, una sosta di oltre un’ora per la riparazione che ha fatto precipitare la #2 all’ultimo posto della classifica e poi una rimonta nella quale all’inizio non credeva nessuno, ma che è diventata concreta dopo l’harakiri delle due Toyota…

“E’ stato sorprendente. Questo giorno non lo dimenticherò mai. È stato incredibile solo vedere cosa è successo sotto al podio. Tante energie sono state spese in questo progetto. Vincere a Le Mans con la Porsche è da sempre un mio sogno sin da quando ho iniziato la mia carriera di pilota junior della Porsche”.

“Allora mi ero detto che un giorno averi potuto guidare a Le Mans se mi fossi dimostrato capace. E se mi fossi dimostrato all’altezza avrei potuto impormi alla 24 Ore con il marchio che mi ha cresciuto”.

Nell’ultimo giro non è mancata la commozione, accompagnata da qualche lacrima…
“Era un giro molto speciale per me. Molti ricordi sono passati davanti ai miei occhi. I miei inizi in Porsche, le difficoltà di adattamento alla 919 Hybrid arrivando dall’Audi. Mi sono venuti in mente i primi giri in karting quando ero stato accompagnato dal miei genitori in pista. Non ho mai pianto dopo una vittoria, oggi è stata la prima volta. Mi sono lasciato andare alle emozioni…”.

E’ stata una gara senza tregua…
“Ci sono stati continui momenti di alti e bassi in questa strana corsa. Credo che fosse importante mantenere la calma e il sangue freddo. Non bisognava lasciarsi prendere la mano dalle emozioni, perché c’era un lavoro da portare a fondo. Dopo il problema tecnico che ci ha tenuto fermi a lungo era ancora più il caso di stare lucidi. E devo dire che tutti e tre abbiamo dato il nostro meglio per ottenere il massimo dalla macchina dopo che è stata riparata ma solo nella parte finale della corsa abbiamo capito che avevamo davvero la possibilità di lottare per la vittoria. Una cosa davvero incredibile”.

Quando è diventato chiaro che potevate ancora vincere avete studiato un piano?
“Abbiamo fatto alcuni calcoli su che passo avremmo dovuto girare per essere sicuri di andare in testa prima della bandiera a scacchi. Ma sapevamo che erano solo proiezioni teoriche, perché con le frequenti bandiere gialle o le slow zone avrebbero potuto rendere impossibile il congiungimento con la LMP2”.

“Devo ammettere che avevamo solo delle vaghe speranze di farcela, ma ci abbiamo provato e ce l’abbiamo fatta. Per recuperare dovevano sfruttare tutto il potenziale della macchina senza commettere errori. Da fuori può essere sembrato facile, ma vi assicuro che abbiamo avuto molti dubbi anche perché i ragazzi della LMP2 hanno condotto una grande gara, ma questo rende ancora più piacevole la nostra vittoria!”.

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