Cambio di leadership esattamente a metà gara nella
"Petit Le Mans", appuntamento conclusivo della
American Le Mans Series in programma solitamente (è ormai la sedicesima edizione...) il sabato del terzo fine settimana di ottobre.
Al comando è infatti passata la
Lola-Toyota della scuderia
Rebellion Racing, affidata a
Nicolas Prost,
Nick Heidfeld e
Neel Jani,
già artefici della pole position il venerdì, in seguito a un'imprevista avaria meccanica che ha interessato la
HPD fino a quel momento leader della maratona di
Road Atlanta con un giro di vantaggio su tutti gli altri.
Lucas Luhr,
Klaus Graf e
Romain Dumas si erano issati al comando della tappa ALMS in seguito a un contatto di Jani con un doppiato della Classe LM PC nelle fasi iniziali della corsa e alla conseguente penalità inflitta al pilota svizzero, ma quando sembravano presagire un facile successo la biposto nippo-americana del team Pickett si è messa a fare i capricci e la rottura dell'iniezione li ha forzati al ritiro.
La seconda posizione della graduatoria di Classe vede al momento pertanto la
Dyson Lola di
Chris McMurry,
Chris Dyson e
Tony Burgess inseguire vanamente i battistrada, pur occupando nella graduatoria generale soltanto la settima posizione con ben 9 tornate di ritardo.
Nella
Classe LM P2 la scuderia
Level 5 Motorsport conduce le danze in souplesse sulla vettura della
Extreme Speed dopo una scaramuccia iniziale che ha interessato "l'equipaggio di rinforzo" formato da
Guy Cosmo,
Peter Dumbreck e
Jonny Kane e il contendente al titolo
Scott Sharp. Il diretto rivale
Scott Tucker, in compagnia di
Ryan Briscoe e
Marino Franchitti sulla macchina che avrebbe dovuto essere quella di punta, viaggia invece in terza posizione con un ritardo di due giri in virtù di diversi problemi patiti a inizio corsa.
Nella Classe GT è
BMW davanti a
Ferrari, pur se fra la Z4 numero 56 del team
RLL e la
458 Italia del team di
Giuseppe Risi c'è costantemente un margine molto ridotto, capace di favorire colpi di scena.
Matteo Malucelli era in realtà scattato in maniera perfetta dalla pole, ma un incidente con la
Corvette di
Jan Magnussen gli ha cagionato un danno all'alettone posteriore che ha reso necessaria una lunga riparazione.
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