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Porsche, Audi e Toyota nello stesso secondo nel turno mattutino

Nel prima parte del prologo le protagoniste del WEC hanno girato vicinissime ai tempi del 2015. Miglior rilievo quello di Neel Jani davanti a Webber, alle R18 di Faessler e Duval e alla 050 di Davidson.

#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb

#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb

Eric Gilbert

#6 Toyota Racing Toyota TS050 Hybrid: Stéphane Sarrazin, Mike Conway, Kamui Kobayashi
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18 e-tron quattro: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis
#5 Toyota Racing Toyota TS050 Hybrid: Anthony Davidson, Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#63 Corvette Racing - GM Chevrolet Corvette C7R: Jan Magnussen, Antonio Garcia, Ricky Taylor
#66 Ford Chip Ganassi Racing Ford GT
#69 Ford Chip Ganassi Racing Ford GT
#68 Ford Chip Ganassi Racing Ford GT: Joey Hand, Dirk Müller, Sébastien Bourdais
#12 Rebellion Racing Rebellion R-One AER, meccanico al lavoro
#12 Rebellion Racing Rebellion R-One AER

La prima parte del prologo della 24 Ore di Le Mans, iniziata alle 9 e conclusasi alle 13, ha visto ancora una volta tempi molto vicini tra le grandi protagoniste del WEC e simili a quelli registrati nella stessa occasione l'anno passato. Nonostante la Porsche sia tornata all'antico, con il sistema di batterie utilizzato nel 2015 per evitare i problemi di affidabilità che hanno colpito soprattutto la vettura di Lieb-Dumas-Jani a Spa-Francorchamps, e il contenimento delle potenze sfruttabili, nessuno ha faticato per arrivare a lambire il 3'21"061 ottenuto allora da Brendon Hartley.

In una mattinata caratterizzata inizialmente da pista umida e scivolosa che poi è andata ad asciugarsi e ad aumentare il grip entrambe le Porsche e le Audi hanno infranto la barriera dei 3'23". Il miglior giro è stato ottenuto da Neel Jani con 3'22"334 davanti alla seconda 919 Hybrid di Webber, 3'22"555 e alle due Audi R18 di Faessler, 3'22"761 e di Duval, 3'22"797. Leggermente più staccate le Toyota 050 Hybrid-Hybrid con Anthony Davids autore di 3'23"197 proprio a fine sessione e Conway 3'23"721. Rilievi cronometrici comunque importanti se si considera che si è trattato della prima parte di questi test che proseguiranno poi dalle 14 alle 18 e, meteo permettendo, che solo nel pomeriggio tutti quanti spingeranno per simulare un ipotetico giro veloce.

Tutti hanno simulato gli stint

Le prove di stamane sono servite soprattutto per simulare gli stint che poi si effettueranno nella corsa del 18 e 19 giugno. Lo ha confermato Marc Lieb, che tra tutti i piloti Porsche, è stato quello che ha girato maggiormente : "Ho cercato la simulazione e la messa a punto della vettura-ha commentato il pilota tedesco- Direi che le cose stanno andando molto bene. C'è ancora da migliorare il bilanciamento della nostra 919 ma questo è un processo normale visto che Le Mans è un circuito atipico".

A effettuare più tornate tra tutti sono stati però Conway-Sarrazin-Kobayashi: ben 53 passaggi contro i 47 dell'Audi R18 di Jarvis-Duval-Di Grassi, i 46 della gemella di Lotterer-Faessler-Treluyer e i 43 della Porsche 919 Hybrid di Webber-Hartley-Bernhard. Lieb-Jani e Dumas hanno percorso 42 giri mentre la Toyota di punta 39. Sulla vettura giapponese, la numero 6, nello shake down è salito anche Alexander Wurz che ha effettuato gli installation lap e alcuni passaggi. L'austriaco, passato ora dall'altra parte della barricata ma iscritto come riserva a Le Mans, non guidava una vettura da competizione dalla 6 Ore del Bahrein del 2015.

Rebellion a 336kmh

Le prove di stamane sono state interrotte per una uscita di pista della Ferrari 458 di Francois Perrodo alla curva Porsche, dove comunque la vettura non ha riportato grossi danni, permettendo poi a Rui Aguas di riprendere i test. Per il resto c'è stata la conferma della buona forma delle due Rebellion R One tra le LMP1 private con la vettura di Nelson Piquet junior che è stata la più rapida come velocità massima, 336kmh, mentre tra le LMP2 c'è stata la conferma dell'Alpine vincitrice a Spa di Nicolas Lapierre-Stephane Richelmi e Gustavo Menezes che ha ottenuto il miglior tempo con 3'37"397 di poco davanti alla Oreca di Tristan Gommendy e all'altra Oreca di Roberto Mehri, quella della Manor. Buono il tempo della BR01 di Nicolas Minassian che è settimo in una categoria molto affollata.

Problemi in casa Ferrari e Aston Martin

Qualche problema di troppo, invece, in casa Ferrari tra le GTEPRO. La vettura di punta, che nella prima parte è stata condotta dal debuttante a Le Mans Alessandro Pierguidi, è rimasta ferma molto ai box per risolvere un guaio al propulsore. Giammaria Bruni è riuscito a entrare solo verso la conclusione della sessione, ottenendo comunque il quinto tempo di classe. Quella di Andrea Bertolini- Davide Rigon e Sam Bird è addirittura penultima. Ai primi due posti si trovano le Porsche ufficiali  con la prima delle Corvette, quella di Oliver Gavin, a inseguire in terza posizione e la Ferrari del Risi Competizioni in terza, con un'ottima perfomance personale di Matteo Malucelli che divide la vettura con Giancarlo Fisichella e Toni Vilander.

Problemi al propulsore hanno rallentato anche l'Aston Martin di punta, quella di Fernando Rees, Richie Stanaway e Jonathan Adam mentre le Ford GT sono solamente settima, quella di Olivier Pla e Stefan Mucke, e ottava, quella statunitense di Briscoe e Westbrook. In Gte AM sono ste invece le due Ferrari 458 di Cameron-Griffini e Scott  e di Townsend Bell-Segal e Sweedler a dominare il lotto dei partecipanti. Da segnalare che sulla Chevrolet Corvette del Larbre Competition sono saliti i due ipotetici sostituiti di Paolo Ruberti, ovvero Nick Catsburg e Jean Philippe Belloc.

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