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Bernard: "Alpine: non solo rally, ma anche Le Mans"

Il CEO della partnership con Caterham ci ha spiegato perchè è stata scelta la 24 Ore per rilanciare il marchio

Bernard:
Doveva essere una semplice intervista, ma l'entusiamo con cui Ollivier Bernard racconta tutto ciò che è legato al mondo Alpine l'ha resa un'esperienza davvero particolare. Lo abbiamo incontrato in occasione della 24 Ore di Le Mans, prima tappa scelta per il rilancio del marchio francese, compito che è stato affidato proprio a lui in prima persona. Per raccontarci perchè tutto è ripartito proprio da qui, ci ha quindi rinfrescato la memoria sulla storia di Alpine e lo ha fatto davvero con grande enfasi. "La storia della Alpine parte da lontano, nel 1954. Jean Rédélé era il più giovane venditore di auto Renault nella città di Dieppe. Nello stesso anno vinse un importante rally in Francia, la Coupe des Alpes, una gara massacrante di oltre 3.000 chilometri, al volante di una Renault 4CV, una vettura che gli fece provare davvero tanto piacere di guida. Per questo decise di fondare un nuovo marchio, la Alpine, per realizzare delle vetture che fossero in grado di dare lo stesso piacere nella guida sportiva. E questo è molto importante per capire il DNA da cui è nata la Alpine e che la deve contraddistinguere tutt'ora". Poi ha proseguito proprio con quelle che sono le caratteristiche fondamentali delle vetture realizzate dalla Alpine: "La Alpine non ha nulla a che vedere con la Porsche o la Ferrari, non si pone l'obiettivo di realizzare vetture capaci di superare i 300 km/h. I marchi di fabbrica di Alpine sono agilità, leggerezza ed un design accattivante, che deve esprimere tutte le qualità della vettura. Non è un caso che Alpine sia uno dei pochi marchi nati direttamente nel mondo delle corse, per il mondo delle corse e anche gli altri sono esempi importanti come la Porsche e la Ferrari, quindi non è affatto male poter far parte di questa cerchia". Caretteristiche che in passato hanno permesso di ottenere dei successi sulla carta proibitivi: "Voi direte: ma Alpine può reggere il confronto? E io vi rispondo assolutamente si, perchè le ha già battute entrambe nei rally in passato e lo ha fatto con meno potenza, ma con una vettura più agile. Nel 1973, quando abbiamo conquistato il Mondiale Rally e vinto anche il Rally di Montecarlo monopolizzando il podio, dietro c'erano proprio le Porsche e le Ferrari, tutte vetture che montavano dei motori più potenti. Questa è solo un'altra dimostrazione, dunque, del grande vantaggio che può dare avere una vettura leggera ed agile nel mondo delle corse". Ma non solo in passato, perchè poi è passato a raccontarci un aneddoto recente e molto divertente: "Ne abbiamo avuto un bell'esempio nel mese di gennaio, quando siamo stati proprio a Montecarlo per la celebrazione dei 40 anni di questo storico successo. Dopo la gara abbiamo organizzato una breve corsa sul Col de Turini tra la A110 che aveva vinto il rally con al volante il suo pilota Andruet, che oggi ha 73 anni, ed una Mégane Renault Sport guidata per l'occasione da Carlos Tavares. Parliamo quindi di una vettura da 175 cavalli contro una da 2 litri turbo da ben 275 cavalli. E indovinate un po' chi ha vinto? Nel tratto in salita ovviamente la Mégane ha fatto valere la sua potenza, ma in quello in discesa non c'è stata storia, perchè l'agilità della A110 ha fatto decisamente la differenza. Quindi in sostanza si è ripetuto ciò che era già accaduto in passato con Porsche, Ferrari e anche Alfa Romeo". In passato l'Alpine ha provato più volte a ripartire, ma non è mai stato possibile. Per questo è stata data vita ad una partnership con la Caterham: "Purtroppo in passato abbiamo incontrato parecchie difficoltà per il nostro progetto di rilancio del marchio Alpine. Penso che abbiamo provato almeno in cinque occasioni a ripartire, ma ogni volta non è stato possibile a causa della redditività. La nostra conclusione quindi è stata che avevamo bisogno di dare vita ad una partnership per dividere i costi iniziali, ma anche i carichi di lavoro. Questo è quindi il motivo dell'inizio della collaborazione tra Alpine e la Caterham, un altro piccolo marchio che fa dell'agilità e della leggerezza delle sue vetture il suo tratto distintivo. Una partnership recente, nata nel novembre dello scorso anno. Per rilanciare il brand Alpine in marzo abbiamo quindi deciso di venire qui a correre la 24 Ore di Le Mans". Le due vetture saranno differenti tra loro, ma con la stessa base tecnica: "Anche se è nata una bella collaborazione, l'idea di base è che comunque debbano essere progettate due vetture differenti, realizzate due vetture differenti e anche portate in gara vetture differenti (anche il marchio Caterham era presente a Le Mans su una della Zytek-Nissan della Greaves Motorsport, ndr). Chiaramente comunque si tratterà di due vetture caratterizzate da un design differente, ma che potranno contare sulla stessa base tecnica". Infine, ecco le motivazioni che hanno portato alla decisione di puntare su Le Mans: "Il motivo per cui è stata scelta Le Mans per il rilancio del marchio è semplice: tutti conoscono la storia della Alpine nei rally, ma anche nell'Endurance ha scritto pagine importanti di storia. A Le Mans ha corso in 11 occasioni, schierando ben 55 vetture ufficiali e vincendo ogni genere di classifica: la classe, quella per l'indice di performance, fino ad arrivare alla vittoria assoluta ottenuta nel 1978. Alpine quindi non è solo un marchio legato ai rally, ma è anche un marchio legato a Le Mans. Quando ci siamo interrogati su quale fosse la strada migliore per il rilancio, quindi abbiamo immediatamente pensato alla 24 Ore, una gara seguita da oltre 600 milioni di spettatori televisivi di ogni parte del mondo. E' il terzo evento sportivo più seguito al mondo dopo le Olimpiadi ed i Mondiali di Calcio, quindi ci sembrava sicuramente la decisione migliore. Inoltre qui avremmo potuto correre con un prototipo e questo ci avrebbe permesso di non dover svelare le forme della nostra vettura futura".

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