Magnussen: "Il tempo di Bruni è impressionante, ma è un nuovo target da raggiungere"
Il danese con la Corvette CR7.R divisa con Garcia e Rockenfeller è 13esimo in GTE/Pro, il papà del pilota Haas crede nel potenziale della Chevrolet: "In gara dovremo procedere al nostro passo, senza farci prendere dagli altri. I conti si fanno alla fine".
#63 Corvette Racing Chevrolet Corvette C7.R: Jan Magnussen
Marc Fleury
Jan Magnussen è uno di quei piloti che non vuole mancare l’appuntamento alla 24 Ore di Le Mans: ha un aspetto vissuto che lo fa apparire più maturo dei suoi 44 anni, non fosse altro perché è padre di quel Kevin Magnussen, 25 enne che si sta facendo spazio in F1 con la Haas.
Il danese è un punto fermo della Corvette Racing che in GTE/Pro ha portato due gialle C7.R ormai un po’ datate, ma sempre con un grande fascino evocativo sugli appassionati. La vittoria del marchio USA del 2015 è lontana per cui il 13esimo tempo ottenuto nella Q1 davanti alla vettura gemella di Fassler/Milner/Gavin e dietro alla Ferrari 488 GTE di Rigon/Bird/Molina non è da buttare via, tanto più che otto vetture sono racchiuse in meno di un secondo.
“Anche se la C7.R ha qualche anno in più delle altre vetture, stiamo andando più veloce di quanto abbiamo mai fatto con questa macchina, segno che c’è ancora qualcosa di buono da tirare fuori”.
“Dobbiamo focalizzarci di più sulla consistenza in gara. Penso che sia quello il motivo per abbiamo vinto tante volte questa gara nel passato. Bisogna fare pochi errori, buoni pit stop. E, magari, rimanere fuori dai guai. L'anno scorso abbiamo scoperto quanto sia brutale e spietata questa gara, e vorremmo cercare una bella prestazione per cancellarne il ricordo…”.
Che strategia adotterete?
“Puntiamo a coprire 14 giri a stint, ma penso che sarà così per tutti. Per noi sarà fondamentale prendere il nostro passo, senza farci coinvolgere nelle lotte degli altri e marciare come degli orologi: quella è la migliore strategia per puntare in alto, disinteressandoci di cosa fanno gli altri. Anche perché i conti si fanno alla fine e dobbiamo concentrarci su di noi stessi”.
Avete un BoP favorevole?
“Di sicuro. I tempi che si sono visti ieri sono stati davvero incredibili. Noi dobbiamo ancora lavorare. Abbiamo diviso la pista in micro-settori per capire punto per punto dove possiamo migliorare per chiudere un po’ il gap dai primi”.
Sei rimasto impressionato dal tempo di Bruni con la Porsche 911 RSR?
“Ha stampato davvero un tempo incredibile che ha sorpreso tutti. Vedremo cosa succederà stasera. La Porsche ha fissato un nuovo riferimento: vedremo se riusciremo a colmare questa lacuna”.
Cosa potrebbe cambiare gli equilibri?
“Se pioverà prima della gara e, allora, potrebbero esserci molti problemi per tutti. La pista tornerà ad essere con poco grip, mentre si stava gommando nei punti giusti. E allora bisognerà essere bravi ad adattarsi al variare delle situazioni. E l’esperienza potrebbe avere il suo peso…”.
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