Lopez: "Guai a sottovalutare la forza e l'esperienza della Porsche "
José Marìa López alla prima Le Mans della sua carriera non cela le ambizioni personali e della Toyota ma allo stesso tempo vede gli equipaggi di Weissach molto più competitivi di quanto abbiano mostrato nel prologo
Jose Maria Lopez, Toyota Gazoo Racing
Rainier Ehrhardt
Totalmente ristabilito dai postumi dell'incidente avvenuto alla 6 Ore di Silverstone, Josè Marìa López si trova nella bella condizione psicologica di partire alla volta della sua prima partecipazione alla 24 Ore di Le Mans al volante di una delle tre Toyota, ovvero le grandi favorite della vigilia. E il fatto che l'inizio di stagione non sia stato esattamente quello che il pilota argentino, tre volte campione del mondo del WTCC, si attendeva non sembra aver turbato il suo sonno.
"Le cose non sono certamente andate bene, perché l'incidente di Silverstone ha compromesso la mia partecipazione alla corsa successiva di Spa. È per questo che ritengo giusta la decisione del team di avermi spostato sulla terza vettura, inserendo un pilota come Stephane Sarrazin che ha maggiore esperienza rispetto a me sulla Toyota che avrei dovuto guidare. Non è un problema né mi sento di dire che sia una sorta di retrocessione. Faccio parte di un equipaggio molto veloce. Lapierre non di discute e Kunimoto, molti lo hanno dimenticato, ha vinto la Superformula giapponese, il che spiega molto bene quelle che sono le sue qualità".
Nel prologo tutti i nove piloti della Toyota hanno viaggiato molto più velocemente di quelli della Porsche. Significa che quest'anno non ci sono scuse e che i favoriti siete voi?
"Ci andrei molto cauto. Negli anni precedenti non c'ero, ma già avevo collaborato con Toyota girando prima della 24 Ore di Le Mans in alcuni collaudi privati. Il team era arrivato come terzo incomodo nella lotta che anteponeva Porsche ad Audi. La corsa ha poi dimostrato che la Toyota era la vettura più competitiva e che avrebbe vinto la 24 Ore senza quel maledetto incoveniente che ha fermato Nakajima a pochi minuti dalla conclusione. Quindi non mi fido delle prestazioni mostrate nel prologo dalle Porsche. È vero che noi siamo molto competitivi. Lo siamo stati anche a Silverstone e a Spa ed è altrettanto vero che la pole position potrebbe essere della Toyota. Ma questa è una corsa troppo particolare perché si possano prevedere tutti gli eventi che avvengono nelle 24 ore. Sappiamo contro chi dovremo combattere: è la Porsche, sono i campioni del mondo, sono la storia di questa gara e di gran parte dell'automobilismo. Guai a sottovalutarli".
È la tua prima 24 Ore. Durante il prologo di Monza dicevi che stavi preparandoti fisicamente allo sforzo richiesto nel WEC. Ma a Le Mans c'è anche un tipo di training psicologico che è assai particolare. Cosa hai fatto a questo proposito?
"Abbiamo simulato e le cose sono andate bene. Ho guidato la vettura a basso carico a Spa ma con le gomme vecchie e quindi si è trattato di uno shake down. Poi sono arrivato al prologo e c'è stato subito molto feeling perchè l'aerodinamica funziona molto bene. Credo che a Le Mans l'approccio dei noi piloti debba essere molto diverso rispetto a corse di 6 Ore. Purtroppo pago un'assoluta inesperienza visto. È difficile spiegare cosa cambia, perché allo stesso tempo devi andare forte e riflettere più del dovuto, stare attento ai doppiaggi, non sforzare le gomme e gli organi meccanici, essere pronto all'imprevisto che qui si paga a caro prezzo. A Le Mans non puoi permetterti errori e il debuttante ha certamente il limite di non conoscere tutte le problematiche della corsa. Le scopre a poco a poco. Ma per me è un onore essere qui con Toyota. Credo che rappresenti il punto più alto e importante della mia carriera".
Preoccupato per le prestazioni delle LMP2 che sul dritto sono velocissime?
"No, temo di più le GTE. Le LMP2 sono addirittura più veloci di noi e raggiungono le massime prestazioni quando saremo in fase di recupero di energia ma superarle non sarà un problema. Sul dritto abbiamo il boost necessario per farlo e in curva loro vanno più o meno come noi. Quindi non ci saranno troppe perdite di tempo. Con le GTE invece bisognerà stare molto attenti. Non hanno il nostro carico aerodinamico e in curva se escono di traiettoria vanno in crisi".
Come è seguita la tua avventura in Argentina?
"Con passione. L'unico argentino ad avere vinto Le Mans è stato Froilan Gonzalez con la Ferrari nel 1954 ed è naturale che nel mio paese si aspettino grandi cose. Spero di non deluderli".
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