La 24 Ore di Le Mans 2010 rischia di diventare veramente nera per la Peugeot intorno alle 7 della mattina: la 908 Hdi Fap numero 2 (Montagny-Minassian-Sarrazin) è stata costretta ad alzare bandiera bianca quando comandava con due giri di vantaggio sugli inseguitori.
A giudicare dalla fiammate e dal fumo proveniente dal restrotreno della vettura è facile ipotizzare che sia stata una rottura di motore a spegnere le speranze dell'equipaggio tutto francese, costringendo Franck Montagny a parcheggiare lungo il tracciato e a regalare la leadership della corsa all'Audi numero 9, quella di Timo Bernhard, Romain Dumas e Mike Rockenfeller.
La notte infatti ha portato problemi anche alla 908 Hdi Fap dell'Oreca (Panis-Lapierre-Duval): proprio quando sembrava in grado di impensierire la vettura gemella, ha subito la rottura del semiasse posteriore destro, che l'ha costretta ad una sosta lunghissima che le è costata ben 5 giri, ed ora infatti è quinta.
Di tutto questo ne ha approfittato l'Audi, che non solo comanda, ma lo fa con due R15 Tdi, visto che in seconda piazza ci sono Fassler, Lotterer e Trelouyer. La prima delle Peugeot, dunque, è la numero 1 (Lamy-Wurz-Davidson), che però viaggia staccata di due giri.
In LMP2 continua il dominio della HPD della Strakka Racing (Watts-Kane-Leventis), undicesima assoluta, che ha un margine di due giri sul prototipo della Highcroft Racing (Brabham-Franchitti-Werner). Terza piazza per la Pescarolo-Judd della Oak Racing (Moreau-Charouz-Lahaye), che però paga addirittura 7 giri dai leader.
Piuttosto stabile anche la situazione in GT1, con la Saleen della Larbre Competition (Gardel-Berville-Canal) che ha messo ben 3 giri tra sè e la Corvette della Luc Alphand Aventures (Jousse-Gouselard-Massen). Al terzo posto è salita invece la Aston Martin del Young Driver Racing (Enge-Nygaard-Kox), che ha potuto approfittare del definitivo ritiro della Ford GT della Matech (Grosjean-Mutsch-Hirschi), tradita dalla rottura del propulsore.
Sorpresa anche in GT2, visto che ora davanti a tutti c'è una sola Corvette, quella affidata a Beretta-Gavin-Collard, mentre l'altra è stata costretta al ritiro. Seconda sale quindi la Porsche del team Felbermayr (Lieb-Lietz-Henzler) ed ora intravede il podio anche la Ferrari F430 di Jean Alesi, Giancarlo Fisichella e Toni Vilander.
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