Bamber: "Mi spiace per l'altra Porsche, ma per noi è una favola"
Proprio il neozelandese si trovava al volante della 919 Hybrid #2 quando ha accusato il problema che sembrava averla tagliata fuori. La rimonta riuscita successivamente però rimarrà nella storia della 24 Ore di Le Mans.
Foto di: Rainier Ehrhardt
Earl Bamber ha vissuto il momento più difficile della 24 Ore di Le Mans per la Porsche #2. C'era lui infatti al volante quando è capitato il problema tecnico che sembrava aver precluso a lui, Timo Bernhard e Brendon Hartley ogni possibilità di vittoria, obbligandoli a perdere oltre un'ora.
A fine gara, il suo racconto è cominciato proprio da qui: "La macchina andava bene, poi improvvisamente in frenata ho sentito qualcosa che non andava sul motore elettrico anteriore. Quando poi ho schiacciato l'acceleratore ho capito che c'era qualcosa di rotto sull'asse anteriore ed ho iniziato a vedere parecchio fumo, quindi ho spento l'ibrido e sono tornato ai box".
Anche lui, come Hartley, ha sottolineato l'importanza del grande lavoro fatti dai meccanici per rimandare in pista la sua 919 Hybrid a tempo quasi da record: "In quel momento pensavo che per noi fosse finita e che avremmo dovuto ritirarci. I ragazzi però sono partiti subito a lavorare fortissimo e, non conoscendo perfettamente il problema, hanno sostituito tutto l'asse anteriore della vettura. Hanno fatto un lavoro incredibile, perché ci sono riusciti in 45 minuti. Un lavoro che si è rivelato fondamentale".
Dopo essere ripartiti ovviamente non pensava alla vittoria, ma poi le disavventure delle Toyota e dell'altra Porsche hanno reso possibile questo miracolo: "Siamo finiti 18 giri indietro, ma siamo ripartiti con l'obiettivo di provare a rientrare nei primi cinque. Poi gli altri big hanno cominciato ad avere problemi ed è diventata una lotta per il podio, ed infine per la vittoria. Anche se mi è dispiaciuto vedere ferma la nostra vettura gemella, sono stati veramente sfortunati, ma per noi è stata una vera favola".
"Non ho veramente idea di quante ore ho guidato, anche perché ci sono state varie safety car e tante slow zones. Brendon poi ha fatto degli stint incredibili" ha concluso.
Informazioni aggiuntive di Glenn Freeman
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