La
Rebellion Racing non poteva sperare in un ritorno migliore nell'
American Le Mans Series: Neel Jani, Nicolas Prost ed Andrea Belicchi hanno infatti portato la loro
Lola-Toyota LMP1 in pole position alla
Petit Le Mans.
Del resto, parliamo della miglior squadra privata del
Mondiale Endurance, quindi c'era da aspettarsi che sarebbe arrivata a dare del filo da torcere ai mattatori della serie statunitense della
Pickett Racing. L'equipaggio del team elvetico ha chiuso con un tempo di 1'09"089, staccando di poco più di tre decimi la
HPD di Luhr/Graf/Dumas.
Seconda fila tutta per la
Dyson Racing, con la
Lola-Mazda di Dyson/Smith/Kane che ha avuto la meglio sulla vettura gemella di
Burgess/Patterson/McMurry, distanziandola di oltre 2". La lotta per la vittoria finale, dunque, sembra ristretta ai primi tre equipaggi.
Anche in classe
LMP2 è stato un team proveniente dall'Europa a fare da padrone e si tratta della
OAK Racing, che con
Pla/Nicolet/Baguette ha piazzato la sua
Morgan-Nissan in quinta posizione assoluta, precedendo di appena due millesimi di secondo l'identica vettura portata in pista dalla
Conquest con Plowman/Heinemeier Hansson/Lux.
Dopo l'incidente avvenuto nelle prove libere di un paio di giorni fa, si è rivista in pista anche la
Nissan DeltaWing, che sembra trovarsi veramente a suo agio su questa pista:
Gunnar Jeannette e Lucas Ordonez si sono piazzati in 11esima posizione, staccati di appena otto decimi dalla pole di classe LMP2.
Doppietta
Ferrari in classe
GT, con le due
458 della Extreme Speed a giocarsi la pole position, che alla fine è andata a quella dell'equipaggio
Brown/Cosmo/Lazzaro, che ha avuto la meglio su
Sharp/Van Overbeek/Vilander per appena mezzo decimo. Infine, in
LMPC la pole è andata alla
Merchant Service, mentre in
GTC alla
Porsche della
Alex Job Racing con
Leh Keen.
ALMS - Petit Le Mans - Qualifiche
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