La morte di
Allan Simonsen ha preso il sopravvento sull'evento sportivo nelle ultime ore a
Le Mans, ma nel frattempo la
24 Ore è andata avanti. Allo scoccare della quarta ora di gara c'è ancora un marcato dominio delle
Audi, con la
R18 e-tron quattro numero 1 di Fassler/Lotterer/Treluyer che continua a dettare il ritmo, con il volante che è passato nelle mani del francese.
Dopo un avvio di gara molto fiero, le
Toyota TS030 Hybrid stanno invece confermando quanto visto in qualifica, non riuscendo a reggere il ritmo delle vetture rivali di Ingolstadt. Effettuando i pit stop con un leggero ritardo ogni tanto sembrano rialzare la testa, ma quando poi si torna a parità di soste devono arrendersi ad una realtà che le vuole in quarta e quinta posizione.
Per quanto riguarda la classe
LMP2, la
Morgan-Nissan della
OAK Racing, passata ora nelle mani del figlio d'arte
Alex Brundle, ha consolidato la sua leadership nei confronti della
Oreca-Nissan della G-Drive Racing, favorita anche da un contatto che ha rallentato
Mike Conway durante il doppiaggio della
Aston Martin di Stuart Hall a Mulsanne. Da segnalare anche il lungo stop ai box della
Alpine, ora precipitata in classifica, ma anche quello della Oreca-Nissan con i colori
Caterham della Greaves Motorsport, rallentata da un problema ad una sospensione.
Nella
GTE-Pro, nonostante la triste notizia di
Simonsen, l
'Aston Martin ha deciso di proseguire la corsa e lo sta facendo alla grande, visto che le due
V8 Vantage ufficiali viaggiano a braccetto nelle posizioni di testa, con al comando quella di
Mucke/Turner/Dumbreck. Attenzione però a non sottovalutare la
Porsche della Manthey, che rimane ancora molto vicina. Più indietro invece le Ferrari, con la
458 di Fisichella/Bruni/Malucelli che è solo quinta.
L'unica classe cha ha visto un cambio al vertice, dunque, è la
GTE-Am, con una foratura che ha rallentato la Porsche della
IMSA Performance, permettendo alla
Ferrari di Gerber/Griffin/Cioci di prendere il comando delle operazioni.
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