Cala la notte, ma la musica non cambia a
Le Mans: anche nella prima sessione di prove ufficiali sono state infatti le
Audi a fare da padrone. Rispetto alle libere di oggi pomeriggio però è calato il ritardo dalla vetta delle
Toyota, con la
TS030 Hybrid numero 7 che si è tolta la soddisfazione di mettersi dietro almeno una delle
R18 dello squadrone della Casa di Ingolstadt.
Esattamente come nelle libere però è stata una zampata di
Andre Lotterer a mettere davanti a tutti la
R18 e-tron quattro numero 1, quindi quella dei vincitori del 2011, che divide con
Benoit Treluyer e Marcel Fassler. Si era parlato di temperature basse e scarso grip sul tracciato, ma questo non è sembrato un grosso problema per
Lotterer, che proprio sotto alla bandiera a scacchi ha realizzato il suo 3'25"453.
Un tempo che ancora una volta gli ha consetito di tenere ad oltre un secondo di distanza la vettura gemella di
Capello/Kristensen/McNish che era rimasta al comando del gruppo per la maggior parte della sessione. Terzo tempo, appena un paio di decimi più indietro, per la prima delle
R18 Ultra, che è quella di
Gene/Dumas/Duval, anch'essa risalita nel finale grazie ad un bel giro di
Romain Dumas.
In quarta posizione troviamo poi la
Toyota di Wurz/Lapierre/Nakajima, che ha praticamente dimezzato il suo ritardo dalla vetta rispetto ad oggi pomeriggio, portandolo da oltre 3" a solo 1"7, rimanendo anche in seconda posizione piuttosto a lungo. Rimane più staccata la vettura gemella di
Buemi/Davidson/Sarrazin, che ha chiuso alle spalle anche dell'
Audi R18 Ultra di Bonanomi/Jarvis/Rockenfeller.
Soprende decisamente l'esito della classe
LMP2, nella quale la pole provvisoria è andata alla
Oreca-Nissan della Thiriet by TDS Racing, con
Christophe Tinseau che ha sfoderato un buon giro in 3'39"252, staccando di oltre sei decimi l'identica vettura gestita dalla
Murphy Prototypes. Qualche problema di troppo invece per la
Nissan DeltaWing, con
Michael Krumm che è stato costretto a parcheggiarla lungo il tracciato per noie di natura elettrica.
Cambio della guardia in classe
GTE-Pro, con la
Corvette di Milner/Gavin/Westbrook che è stata l'unica vettura capace di scendere sotto al muro dei 3'56", precedendo però di appena una manciata di millesimi la
Ferrari 458 del Luxury Racing (Makowiecki/Melo/Farnbacher). Da segnalare l'assenza in pista della numero 71 dell'
AF Corse: troppi i danni riportati nell'incidente di
Giancarlo Fisichella nelle prove libere. Stesso discorso che vale anche per la
Pescarolo-Judd numero 16.
Nella
GTE-Am invece continua a comandare la
Porsche della Flying Lizard Motorsport, sesta assoluta tra le vetture GT con l'equipaggio
Neiman/Pilet/Pumpelly. Da segnalare diverse uscite di pista, fortunatamente tutte senza particolari conseguenze per le vetture coinvolte.
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