A meno di tre ora dal termine della 24 Ore la
Porsche 919 Hybrid n.20 di Bernhard/Webber/Hartley è al comando della gara, davanti all’
Audi R18 e-tron quattro #2 di Fässler/Lotterer/Tréluyer. Il vantaggio di Bernhard, che è alla guida, su Lotterer è di circa 50” e si è dunque notevolmente assottigliato rispetto al 1’40” che dividevano i due piloti alle 11.25, meno di un’ora fa, quando la Porsche n.20 è passata in testa.
Si tratta di un ricongiungimento graduale, costante che potrebbe far pensare a una scelta strategica della Porsche per portare a termine vittoriosa la gara, magari risparmiando ancora tempo ai box.
Ma è sufficiente visitare uno qualsiasi delle hospitality che la Porsche ha nel paddock per rendersi conto dalle facce che non è così. Il problema, ci spiega un responsabile della comunicazione, è tecnico. Bernhard tiene il ritmo più alto che può.
E il problema non è risolvibile sul posto. Riguarda il
bilanciamento dell’impianto frenante e di quello delle sospensioni. L’elettronica di bordo e la telemetria non forniscono quei dati che sono essenziale per un intervento risolutivo. In loro assenza una modifica potrebbe rischiare di mandare in crisi tutta la vettura.
Non si tratta di una difficoltà emersa in queste ore: tutta la notte la vettura ha manifestato questa assenza di equilibrio nei freni e nelle sospensioni. Da qui gli sguardi quasi rassegnati al sorpasso degli uomini Porsche, che si sentono scivolare fra le mani un risultato che sarebbe estremamente importante e prestigioso: la vittoria della 24 Ore di Le Mans al primo tentativo dopo 16 anni di assenza.
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