Rossi: "Che montagne russe emotive, mi serve uno psichiatra!"
Dopo le difficoltà incontrate in Formula 1, lo statunitense è incredulo per aver vinto la 500 Miglia di Indianapolis al primo tentativo e racconta quanto sia difficile controllare le emozioni in una gara così lunga e dall'andamento atipico.
Foto di: Vision Sport Agency
Alexander Rossi ancora fatica a credere di aver vinto la 500 Miglia di Indianapolis all'esordio. "Mi sembra di essere ancora all'ultimo giro, con Bryan Herta che mi urla nelle orecchie" ha scherzato infatti l'ex pilota della Manor in Formula 1 una volta raggiunta la Victory Lane.
Chiaramente non poteva mancare una dedica speciale per la sua squadra, la Herta-Andretti Autosport: "E' un risultato incredibile per la squadra ed un premio per il lavoro incredibile che tutti hanno fatto in questo intero mese. Siamo stati forti fin dal primo giorno e questo mi ha reso la vita molto più facile".
Anche perché nel finale ha impostato una strategia molto ardita, che prevedeva di fare ben 36 giri con un solo pieno e che però ha pagato molto: "Eravamo molto al limite, troppo per stare tranquilli. Ma il mio muretto sapeva quello che stava facendo e ci siamo riusciti".
Se in Formula 1 non è mai riuscito a trovare la sua dimensione, dovendosi sempre accontentare di ruoli in squadre di rincalzo come la Caterham e la Manor, una volta tornato negli Stati Uniti Rossi è riuscito immediatamente a ritagliarsi il suo spazio.
"Dalla prima gara a St.Petersburg mi sono sentito subito a casa in questo campionato. Ho dovuto fare i conti con qualche fine settimana difficile, ma mi è servito per accumulare esperienza. Così come la fusione tra la Bryan Herta Autosport e la Andretti Autosport. Abbiamo lavorato molto duramente ogni giorno per cercare di migliorare ed ottenere il massimo".
"Il GP di Indy per noi è stato un grande passo avanti in termini di fiducia. Poi è andato tutto bene nella 500 Miglia, le prove libere, le qualifiche ed ora tutto questo. E' fenomenale. Ed è una grande ricompensa per tutte le persone che hanno lavorato con me".
Quando poi gli è stato fatto notare che ora potrà essere chiamato per sempre campione della 500 Miglia di Indianapolis, ha aggiunto: "Voglio godermi questo momento ed apprezzarlo insieme alle persone che ci sono intorno a me. Ovviamente è un grande onore e privilegio, ma anche una cosa che va gestita con grande senso di responsabilità".
La gara è stata davvero imprevedibile, con 13 piloti che si sono alternati al vertice. Lo stesso Rossi è stato più o meno in ogni tipo di posizione: davanti, a centro gruppo e dietro, ma alla fine ha trovato il colpo di reni giusto.
"Le montagne russe emotive di questa gara sono incredibili. Ci sono stati dei momenti in cui ero entusiasta, momenti in cui avevo il cuore spezzato, altri in cui ho ritrovato nuove energie. Avrei bisogno di vedere uno psichiatra ora (ride, ndr)".
"E' stata dura, ma sono rimasto sempre concentrato sul mio lavoro. Bryan mi ha dato un grande sostegno via radio e gli spotter sono stati fantastici. Il mio lavoro quindi è stato quello di fare in modo di essere al posto giusto nel momento giusto in base alle richieste della squadra".
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