Juan Pablo Montoya si ripete a St. Petersburg
Il colombiano trionfa nuovamente nella gara inaugurale e regala una doppietta al team Penske grazie al secondo posto di Pagenaud. Gara sfortunata per Filippi.
Foto di: Rainier Ehrhardt
A distanza di dodici mesi Juan Pablo Montoya si conferma nuovamente nella gara inaugurale di St. Petersburg. Il pilota del team Penske ha infatti trionfato nel primo appuntamento stagionale della IndyCar grazie ad una gara condotta magistralmente specie per quanto riguarda la gestione gomme.
Il colombiano, qualificatosi quarto, è scattato dalla terza posizione a seguito dell'abbandono del poleman Will Power. Per l'australiano le ultime news parlano di un trauma cranico successivo all'incidente occorso durante le prove del venerdì che hanno provocato ripetute nausee e l'impossibilità di schierarsi in pista.
Dalla pole position è così scattato Simon Pagenaud. Il francese ha condotto una prima parte di gara impeccabile, mettendo subito un ottimo margine tra sé e Montoya, abile a sopravanzare all'undicesimo giro un Castroneves in palese crisi con gli pneumatici.
Le posizioni di vertice non sono cambiate dopo la prima tornata di pit stop, con Pagenaud saldamente in prima posizione con un secondo di vantaggio sul compagno di team.
La gara ha avuto un andamento lineare sino al giro numero 46 quando si è reso necessario l'intervento della caution a seguito di un maldestro tentativo di sorpasso di Marco Andretti nei confronti di Luca Fillipi in curva 1. L'americano ha tentato di infilarsi all'interno del pilota del team Coyne quando il nostro portacolori aveva già impostato la traiettoria della curva finendo in testacoda con il motore ammutolito.
Le operazioni sono riprese al giro 57 ma la caution è stato subito richiamata a seguito del contatto avvenuto tra Rahal e Munoz che ha poi coinvolto numerose vetture ostruendo il tracciato. Di questa neutralizzazione ne ha approfittato inizialmente Conor Daly grazie ad una sosta ai box per montare gomme morbide avvenuta poco prima.
Il rookie è stata la sorpresa della giornata. Conclusa la caution, infatti, ha ceduto la prima posizione a Montoya ma è riuscito a tenere il passo del colombiano mantenendo alle proprie spalle Pagenaud.
Daly, purtroppo, non ha potuto concludere la gara nelle posizioni di testa a seguito di problemi di temperatura che lo hanno costretto ad una ulteriore sosta ai box dopo aver montato pneumatici duri.
Montoya ha così avuto strada libera e, dopo il pit stop conclusivo, ha iniziato ad aumentare il proprio margine su Pagenaud sino allo sventolare della bandiera a scacchi.
Il team Penske non è riuscito, tuttavia, a monopolizzare il podio. Quando mancavano pochi giri al termine, Ryan Hunter-Reay è riuscito a sopravanzare Castroneves cogliendo la terza piazza. Il brasiliano si è così dovuto accontentare della quarta posizione in una giornata dove ha faticato parecchio, specie nei primi giri con gomme morbide.
Ottimo il quinto posto colto da Mikhail Aleshin, autore di una gara solida condita da un pizzico di fortuna che lo ha aiutato a stare lontano dai contatti, mentre alle sue spalle si sono piazzati Takuma Sato, protagonista di un lungo nel primo giro, e Scott Dixon, settimo e condizionato da una lunga sosta ai box per pulire le prese d'aria dei radiatori.
Munoz, Kanaan e Charlie Kimball hanno completato la Top Ten dalla quale è rimasto escluso per un soffio Alexander Rossi, undicesimo, ed in difficoltà nella gestione gomme nei giri finali.
Un capitolo a parte merita la gara di Luca Filippi. Il pilota del team Coyne avrebbe potuto concludere tranquillamente tra i primi 10, ma la sfortuna lo ha letteralmente bersagliato.
Al giro numero 23, nel tentativo di superarer Ryan Hunter- Reay, Luca ha toccato la posteriore sinistra della vettura del pilota americano spostatosi improvvisamente a centro pista, rovinando così una appendice aerodinamica dell'ala anteriore.
Successivamente, al giro 46, la vettura di Filippi è stata colpita dalla monoposto di Andretti in un incomprensibile tentativo di sorpasso. Infine, nel caso generato dal contatto tra Rahal e Munoz, la monoposto dell'italiano ha riportato dei danni che ne hanno condizionato la gara conclusa al ventesimo posto.
Posizione | Pilota | Team | Tempo | Giri |
---|---|---|---|---|
1 | Juan Pablo Montoya | Team Penske | 2:13:28.4650 | 110 |
2 | Simon Pagenaud | Team Penske | +2.3306 | 110 |
3 | Ryan Hunter-Reay | Andretti Autosport | +8.8764 | 110 |
4 | Helio Castroneves | Team Penske | +9.3237 | 110 |
5 | Mikhail Aleshin | Schmidt Peterson Motorsports | +9.7167 | 110 |
6 | Takuma Sato | A.J. Foyt Enterprises | +26.0373 | 110 |
7 | Scott Dixon | Chip Ganassi Racing | +40.7056 | 110 |
8 | Carlos Munoz | Andretti Autosport | +55.9459 | 110 |
9 | Tony Kanaan | Chip Ganassi Racing | +59.1204 | 110 |
10 | Charlie Kimball | Chip Ganassi Racing | +1 lap | 109 |
11 | Jack Hawksworth | A.J. Foyt Enterprises | +1 lap | 109 |
12 | Alexander Rossi | Andretti Herta Autosport with Curb-Agajanian | +1 lap | 109 |
13 | Conor Daly | Dale Coyne Racing | +1 lap | 109 |
14 | Spencer Pigot | Rahal Letterman Lanigan Racing | +1 lap | 109 |
15 | Marco Andretti | Andretti Autosport | +1 lap | 109 |
16 | Graham Rahal | Rahal Letterman Lanigan Racing | +1 lap | 109 |
17 | Max Chilton | Chip Ganassi Racing | +1 lap | 109 |
18 | Oriol Servia | Team Penske | +1 lap | 109 |
19 | James Hinchcliffe | Schmidt Peterson Motorsports | +1 lap | 109 |
20 | Luca Filippi | Dale Coyne Racing | +2 laps | 108 |
21 | Sébastien Bourdais | KVSH Racing | +23 laps | 87 |
22 | Josef Newgarden | Ed Carpenter Racing | +63 laps | 47 |
W | Will Power | Team Penske | Physical | 0 |
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