Le qualifiche del round conclusivo della
Indycar, a
Las Vegas, hanno decisamente sorriso agli outsider. Nelle prime due file, infatti, non troviamo nessuno dei "soliti noti". Basta pensare che a conquistare la pole position è stato
Tony Kanaan, che da tempo non era così veloce.
Il brasiliano ha beffato di un soffio lo spagnolo
Oriol Servia, che stava già pregustando il suo ritorno al palo dal lontano 2005. Nel corso del primo passaggio il portacolori della
KV era stato più lento del rivale della
Newman/Haas, ma nel secondo è riuscito ad essere più rapido quanto bastava per balzargli davanti di appena 19 millesimi di secondo sul totale delle due tornate.
Come detto, anche in seconda fila troviamo delle sorprese, con il vincitore a sorpresa della gara del Kentucky Speedway, ovvero
Ed Carpenter, in terza posizione davanti al poleman della 500 Miglia di Indianapolis,
Alex Tagliani. Il primo dei "big", dunque, è
Ryan Briscoe in quinta posizione.
E i contendenti al titolo? Sia
Will Power che
Dario Franchitti hanno dovuto fare i conti con delle vettura che non sono parse veloci e bilanciate come al solito, quindi dovranno accontentarsi di prendere il via della nona fila dello schieramento. Un situazione che inevitabilmente avvantaggia lo scozzese, che parte con 18 punti di vantaggio.
Molto più attardato invece
Dan Wheldon: il pilota britannico, che è l'unico che andrà a caccia del montepremi di 5 milioni di dollari messo in palio per i piloti esterni alla serie, si è dovuto accontentare del 29esimo tempo. A questo punto una vittoria sarebbe un'impresa quasi epica per lui.
Fermi ai box, infine,
EJ Viso e James Jakes: il primo in ogni caso avrebbe dovuto fare i conti con una penalità per aver sostituito il propulsore, mentre il secondo non è riuscito a girare a causa dei danni procurati alla sua monoposto in un incidente avvenuto nelle prove libere.
Indycar - Las Vegas - Qualifiche
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