Scott Dixon è riuscito a mettere una "pezza" alla pessima qualifica completata dal suo compagno di squadra
Dario Franchitti a
Motegi: il leader della classifica dell'
Indycar, infatti, non è andato oltre al nono tempo, ma il neozelandese è riuscito in extremis a negare la pole position al rivale
Will Power.
Certamente, con sette vetture a separarli, questa deve essere una magra consolazione per il campione in carica. Però sapere almeno che a controllare le mosse dell'avversario della
Penske c'è il suo compagno di squadra gli può permettere di approcciarsi alla gara di domani con meno ansia.
Proprio all'ultimo giro della
Fast 6 il portacolori della
Ganassi Racing è riuscito a realizzare il suo 1'38"391, tempo a cui
Power non è riuscito a replicare, chiudendo in seconda posizione per appena 27 millesimi. Leggermente più staccati gli altri, a partire da
Graham Rahal, che è terzo a circa due decimi. Dunque,
Power si ritrova a sandwich tra due vetture della
Ganassi Racing.
Il gruppetto dei piloti che hanno avuto accesso all'ultimo segmento della qualifica è poi completato dal tandem della
Penske composto da
Ryan Briscoe ed Helio Castoneves, rispettivamente quarto e sesto. Tra di loro si è inserito invece un ottimo
James Hinchcliffe.
La vera sorpresa di giornata però è arrivata dalla quarta fila, dove si andranno ad accomodare
Charlie Kimball e James Jakes, due piloti che solitamente bazzicano i bassi fondi della griglia, che però sembrano aver trovato un grande feeling con il tracciato giapponese.
Buono anche il 12esimo tempo dell'esordiente
Joao Paulo de Oliveira, che quindi è riuscito ad accedere al secondo segmento della qualifica. Non ci è riuscito invece
Giorgio Pantano, che si è arreso al termine del gruppo iniziale: il pilota italiano scatterà 18esimo.
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