La stagione 2012 della
Indycar si è aperta nel segno di
Helio Castroneves. A
St. Petersburg, il brasiliano della
Penske ha finalmente messo fine ad una striscia di gare senza vittorie che durava dalla trasferta di
Motegi del 2010, ma soprattutto ha regalato alla
Chevrolet il successo proprio nel giorno del suo rientro come motorista.
A fare da padrone sul cittadino della Florida sono state soprattutto le strategie e ad azzeccare quella giusta sono stati proprio il "ballerino"
Castroneves (nel 2007 ha vinto "Dancing with the Stars") e
Scott Dixon. I due hanno battagliato per le posizioni di vertice fin dalle prime fasi, anche se l'episodio chiave è arrivato negli ultimi 30 giri.
Nel corso della 73esima tornata
Helio ha infatti trovato uno spettacolare sorpasso all'esterno ai danni del neozelandese della
Ganassi Racing, che comunque è risultato il migliore tra i piloti motorizzati
Honda. Da quel momento poi ha incrementato costantemente il suo vantaggio, fino ad arrivare a tagliare il traguardo con un margine di circa 5"5.
Dopo aver conquistato la vittoria,
Castroneves si è poi esibito nella tradizione arrampicata sulle reti e per farlo ha scelto una location davvero suggestiva, ovvero il tratto di pista che è stato rinominato
Dan Wheldon Way. Non bisogna dimenticare, infatti, che lo sfortunato pilota britannico, deceduto lo scorso anno a Las Vegas, viveva proprio nella cittadina della Florida.
Alle spalle di
Dixon a giocarsi il podio sono arrivate in parata le due
Dallara-Chevrolet della Andretti Autosport, con
Ryan Hunter-Reay che ha avuto la meglio sul compagno di squadra
James Hinchcliffe. Dietro di loro poi
Ryan Briscoe ha completato la top five, ma decisamente più staccato.
Solo settimo il poleman
Will Power, autore di una gara decisamente poco brillante, terminata anche alle spalle di uno strepitosto
Simon Pagenaud: il francese si è reso protagonista di una bellissima rimonta dopo una penalità che lo aveva costretto a prendere il via dal 16esimo posto sulla griglia di partenza.
Il debutto di
Rubens Barrichello invece non è stato particolarmente esaltante. Il veterano proveniente dalla Formula 1 è sempre rimasto nella parte medio-bassa del gruppo e alla fine è rimasto senza carburante e si è dovuto accontentare del 17esimo posto, staccato di due giri dal vincitore. Non è andata tanto meglio al campione in carica
Dario Franchitti, 13esimo alla bandiera a scacchi.
Sono ben otto i ritiri da contare in questa prima uscita, sette dei quali dovuti a cedimenti di natura meccanica: una situazione preventivabile, visto che si trattava dell'esordio sia dei nuovi telai che dei nuovi motori. In particolare bisogna segnalare il ko di
Takuma Sato, fermatosi dopo aver anche comandato la corsa per alcuni frangenti.
Indycar - St. Petersburg - Gara
Top Comments