Helio Castroneves ha potuo festeggiare una bella vitoria al Kentucky Speedway, ottenuto grazie ad una astuta strategia riguardo le soste per i rifornimenti, che gli ha permesso di rimanere in pista mentre gli altri suoi avversari sono stati costretti a fermarsi per dei veloci
splash-and-go.
In pratica una fermata ai box in più durante una fase di neutralizzazione della competizione con bandiera gialla a metà gara ha portato il brasiliano della Penske fuori dalla sequenza di di uo il resto del gruppo e quei giri extra ottenuti hanno pagato tantissimo alla fine, quando negli ultimi otto giri tutte le veture in esa hanno dovuto pian piano fermarsi per non rimanere a secco mentre Castroneves ha potuto rimanere in pista e conquistare una vittoria insperata.
Fino al momento in cui si è decisa la corsa era
Dan Wheldon il più papabile vincitore, e sarebbe stata la sua prima vittoria dal 2008 e la prima dal 2005 per la Panther Racing. Ha comunque chiuso in un positivo terzo posto sul podio, dietro al poleman
Ed Carpenter (Panther/Vision Racing).
Il leader del campionato
Will Power è stato in testa per gran parte della corsa, ma ha perso terreno nel finale ed ha chiuso solo ottavo, mentre il suo inseguitore nella classifica assoluta
Dario Franchitti (Ganassi) ha recuperato un po' di punti arrivando quinto e ora si trova a 17 lunghezze con ancora due appuntamenti prima della fine del campionato.
Wheldon è velocemente risalito in testa dopo il via, passando Power al primo restart e poi Carpenter all'undicesimo giro.
La coppia della Panther duo è stata in vetta per tutto il primo stint, con la prima serie di rifornimenti avvenuta con bandiera verde, poi Power è diventato leader davanti a
Scott Dixon e Wheldon, mentre un pit-stop lento ha relegato Carpenter in decima posizione.
Wheldon ha rapidamente riguadagnato la posizione su Dixon e si è avvicinato a Power, arrivando a lottare fianco a fianco con l'australiano per diversi giri senza però riuscire a scavalcarlo.
La successiva serie di rifornimenti è avvenuta una trentina di giri dopo, un po' in anticipo ma causata da una bandiera gialla dovuta ad un testacoda di
Vitor Meira, che fino a quel momento era in una ottima settima posizione, che ha coinvolto anche
Ryan Briscoe. E' stato proprio in occasione di questa lunga neutralizzazione che Castroneves ne ha approfittato per cambiare la sua strategia; scelta che si è rivelata vincente.
Power e Wheldon hanno continuato a lottare tra loro per tutto lo stint seguente, fino al terzo round di pit-sop, che ha dato la testa definitivamente a Wheldon e la seconda posizione a Franchitti, mentre Power è rientrato in pista solo in quinta posizione.
A questo punto in terza posizione c'era
Tony Kanaan, che precedeva Carpenter e
Marco Andretti, ma era chiaro a tutti che questi necessitassero di un rabbocco di carburante per poter raggiungere il traguardo.
Kanaan - che aveva rimontato tuta la griglia dopo la brutta qualifica - è stato il primo del gruppo a rientrare al 192esimo giro. Wheldon è rimasto in pista per altri tre e Carpenter altri 4 dopo Wheldon, ma comunque anche loro hanno dovuo passare per la pit lane e questo ha permesso a Castroneves di rimanere in pista e superarli tutti.
Il brasiliano ha tenuto un profilo basso per tutta la gara, stando nella parte alta della classifica senza però mai fari molto vedere, per poi finire molto indietro con la sosta fuori dall'alternanza comune a tutti. A quel punto è pian piano risalito e così è risultato vincitore con ben 13 secondi di vantaggio su Carpenter, che ha superato Wheldon, Kanaan e Franchitti nell'ultima sosta.
Indycar - Kentucky - Gara
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