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Intervista

Alonso: "La mia priorità nel 2020 è la 500 Miglia di Indianapolis"

Il due volte campione del mondo ha affermato di voler provare daccapo l'assalto alla 500 Miglia anche se ancora non ha sciolto i dubbi sul team con il quale parteciperà alla gara.

Fernando Alonso, McLaren Racing Chevrolet

Foto di: Geoffrey M. Miller / Motorsport Images

Mentre i suoi legami di lunga data con la McLaren suggeriscono che Alonso gareggerà per Arrow McLaren SP (ex Arrow Schmidt Peterson Motorsports), è noto come lo spagnolo sia rimasto in contatto anche con Michael Andretti, che lo ha fatto correre nell'edizione 2017 della Indy 500.

Tuttavia, ricongiungersi a quella squadra richiederebbe il parere favorevole della Honda, ma il costruttore giapponese non ha assolutamente gradito le critiche ai suoi motori di Formula 1 ricevute da Alonso dal 2015 al 2017. La partnership di McLaren con Arrow SPM ha visto il team passare da Honda a motori Chevrolet per il 2020.

Parlando alla cerimonia di premiazione FIA a Parigi, dove Alonso e i suoi compagni di team della Toyota Gazoo Racing, Kazuki Nakajima e Sebastien Buemi, hanno ricevuto il premio per aver conquistato il titolo mondiale Endurance, Alonso si è detto "abbastanza convinto" che l'anno prossimo parteciperà alla 104° edizione della 500 Miglia di Indianapolis.

"Ovviamente ora l'obiettivo principale, la priorità, è la Dakar," ha detto quando gli è stato chiesto da Motorsport.com dei suoi piani per Indy. "Così non mi sto concentrando eccessivamente per chiudere tutto per la 500 Migliaia di Indianapolis, ma l'intenzione è di fare la Indy 500 l'anno prossimo. Questo è quello che voglio vincere ora, la priorità principale per me".

Descrivendo il suo fallimento shock nel qualificarsi per la gara di quest'anno, il due volte campione del mondo di Formula 1 ha detto: "Quest'anno la Indy è stata il lato negativo della stagione altrimenti è sarebbe stato un anno perfetto perché ogni gara a cui ho partecipato ho vinto”.

"Dovrò cercare le migliori possibilità per essere competitivo. E' stato triste non essere abbastanza competitivo, non essere abbastanza preparato. Abbiamo fatto quello che potevamo. La preparazione era un po' in ritardo, ma c'era sempre la fiducia che alla fine saremo competitivi”.

"In quella settimana di prove abbiamo affrontato tanti problemi e sono andato a muro il mercoledì, quindi tutto è stato sempre in salita. Il prossimo anno spero sia meglio di così".

 

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