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Kanaan rischia di restare a piedi nel 2014

Il vincitore della 500 miglia di Indianapolis senza offerte per la prossima stagione a meno di portar soldi

La crisi colpisce anche gli Stati Uniti. Ora anche al di là dell'Atlantico, dove per anni i piloti europei accettavano di andare solo una volta svanite le speranze di Formula 1 perché almeno lì si poteva correre pagati e senza dover andare a cercare disperatamente soldi da portare ai team, i piloti paganti hanno le strade più aperte dei grandi campioni, nonostante questi possano mettere sul piatto della bilancia nome, titoli ed esperienza. È la situazione che sta vivendo Tony Kanaan, il brasiliano che venne in Italia per crescere (nel 1994 vinse la Formula Europa Boxer con la Tatuus della Cram davanti al pilota della Lucidi Motorsport Andrea Cammarone all'ultima gara sotto la pioggia di Binetto, e poi passò nella F3 tricolore) e poi è esploso proprio negli USA grazie alla Champ Car (poi diventata l'attuale Indycar dopo la fusione per inglobamento della CART con la IRL). Il vincitore dell'ultima 500 Miglia di Indianapolis, il punto più alto della sua carriera statunitense assieme alla corona 2004, al momento non ha nessuna offerta per il 2014 per cui non gli sia richiesto anche di portare un budget per il programma: "Ho parlato con Michael (Andretti), Bryan (Herta), Chip (Ganassi), Sam (Schmidt) ed altri e tutti hanno bisogno di soldi. Ed a questo punto della mia carriera, credo sia una situazione abbastanza triste.” Il 38enne ha portato la birra Itaipava ed altre compagnie brasiliane sulle carene della sua Dallara DW12 della KV Racing per tenersi il posto nell'abitacolo nelle ultime due stagioni e il co-proprietario Jimmy Vasser giura di stare facendo il possibile per tenersi ancora stretto il campione 2004 della Indycar: “Sto ancora provando ovunque ma non riesco a trovare tutti i preaccordi di sponsorizzazione necessari. Vogliamo tenerlo con noi e abbiamo tutti i suoi uomini con noi. Vuole un aumento e non lo giudico sbagliato, ma al momento è dura.” Nei giorni migliori con la Andretti Green, Kanaan arrivava a guadagnare 3 milioni di dollari di stipendio, ma oggi quel periodo è ben lontano e senza trovarsi sponsor personali il brasiliano si potrebbe ritenere fortunato ad incassarne 500milla. Decisamente non male per una persona comune, ma decisamente in contrasto col passato e con i risultati ottenuti da allora. “Sono realista, capisco che non è più come una volta, ma non intendo rischiare la mia vita per meno di quanto prendevo da rookie,” le parole di Tony. “Sono stato molto ragionevole nelle ultime tre stagioni e, nelle tre gare più importanti che ci sono in calendario, ho chiuso quarto, terzo e primo. La cosa assurda è che la gente pensa o dice di potersi permettere di assumermi. Beh, quantomeno prima fatemi un'offerta prima di di dire che non l'accetterei! Non sarebbe un problema per me accettare un taglio di salario per correre per un top team perchè, ovviamente, quantomeno ti offrono una importante opportunità di vincere.Dario Franchitti è uno dei suoi migliori amici da anni, da quando erano compagni di squadra, e sarebbe molto contento di ritornare ad essere assieme nello stesso box: "Non ne ho parlato con Tony, ma penso che se venisse da noi, sarebbe buono per lui, per il campionato e per la squadra" La cosa assurda è che tutto questo sta succedendo dopo aver vinto ad Indy, il massimo che può succedere nella carriera di un pilota negli Stati Uniti. "La mia vita è cambiata, ma non la mia situazione di mercato" il laconico commento del brasiliano. “A questo punto della mia vita, se hai ancora bisogno di dimostrare qualcosa allora significa che devi ripensare a quello che stai facendo. Non sono a fine carriera, riesco ancora a fare le cose per bene, ma non capisco come mai sia così difficile essere assunto dopo tutto quello che ho fatto.

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