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La Indy 500 è di Sato: Dixon beffato nel finale, male Alonso

Takuma Sato conquista la sua seconda 500 Miglia di Indianapolis della carriera. Il giapponese beffa sul finale grazie ad un periodo di caution nelle ultime fasi un inarrestabile Scott Dixon, mattatore di giornata. Buon terzo Graham Rahal, mentre l'osservato di giornata, Fernando Alonso, chiude fuori dalla Top 20

Takuma Sato, Rahal Letterman Lanigan Racing Honda

Takuma Sato, Rahal Letterman Lanigan Racing Honda

Michael L. Levitt LAT Photo USA

Giornata da incorniciare per il Giappone delle quattroruote. Takuma Sato conquista la 500 Miglia di Indianapolis 2020. Già vincitore dell'edizione 2017, il portacolori del team Rahal Letterman Lanigan Racing brinda con la tradizionale bottiglia di latte, chiudendo la gara davanti a Scott Dixon e Graham Rahal.

Sato è sempre stato nelle posizioni che contano sin dal via. A balzare subito al comando è stato Dixon, che ha bruciato Marco Andretti, poleman ad Indy, imprimendo sin da subito un ritmo indiavolato alla gara.

La prima caution arriva dopo appena 5 giri, quando la monoposto di Davison accusa un principio d'incendio al disco dei freni della ruota anteriore destra: gara neutralizzata per otto giri, con Dixon bravo a mantenere il comando alla ripartenza.

Nel corso del ventitreesimo passaggio a balzare agli onori della cronaca è una vecchia conoscenza della Formula 1, Markus Ericsson, il quale va a baciare il muro esterno in maniera violenta ma priva di conseguenze fisiche.

Alla ripartenza assistiamo ad una vera e propria frustata impressa dallo stesso Dixon al resto dello schieramento: il vantaggio del pilota della Chip Ganassi Racing aumenta ad ogni tornata, sino a superare i 10 secondi sulla copia formata da Alexander Rossi e Takuma Sato.

Una caution causata dal rookie Kellet va a rovinare i piani di Scott, che vede annullarsi il proprio considerevole bottino. Daly e Askew sono protagonisti di un incidente spettacolare che costringe il secondo ad essere condotto in ospedale per accertamenti, senza tuttavia temere per l'integrità fisica del pilota almeno stando alle prime informazioni.

Dal centounesimo giro, la corsa cambia pelle: DIxon e Rossi imprimono un ritmo forsennato alla gara, tirandosi la scia a vicenda e aumentando il proprio margine. Nel corso della sosta ai box di Rossi, tuttavia, l'ex Formula 1 abbandonando la sua piazzola va ad urtare Sato, già in fastlane, e vedendosi comminare una penalità che lo rilega in ultima posizione.

Unico rivale di Dixon in questa fase della corsa, Rossi è arrembante come non mai ma esagera e va a colpire violentemente il muro. esterno di Curva 3.

Con Alexander fuori da giochi, Dixon si sente padrone della gara. Scott è in forma, capace letteralmente di fare il bello ed il cattivo tempo. Ma non ha fatto i conti con Sato.

Il nipponico, come una paziente formichina, ha fatto sfogare il rivale per tutto il tempo necessario, rimanendo sempre nelle posizioni di rincalzo ai margini del podio. Nel corso del giro 169, Takuma effettua la sua ultima sosta ai box e, grazie ad un miglior lavoro dei suoi meccanici, scalza Dixon dalla prima posizione.

Il nipponico conduce le ultime fasi della gara con il coltello tra i denti: alle sue spalle Dixon si fa minaccioso ma non riesce mai ad impensierire Sato che, a 5 giri dal termine, sfrutta in maniera sapiente un consistente gruppetto di doppiati.

 A 3 giri dal termine si può mettere la parola "fine" alla 500 Miglia 2020: Spencer Pigot va a colpire a tutta forza le protezioni che delimitano la corsia box, costringendo i commissari a dichiarare la caution e, di fatto, a congelare le posizioni.

Così Sato conquista la sua seconda Indy 500, precedendo Dixon e Rahal. Festa grande per Honda, che monopolizza le prime 4 posizioni all'arrivo con i propri motori.

Appuntamento rimandato a data da destinarsi con la Triple Crown per Fernando Alonso: l'asturiano non è mai stato della partita a causa della pochezza del mezzo tecnico a disposizione: la sua miglio posizione nel corso della gara è stato il quindicesimo posto quando ha saputo giocare bene con le strategie e con i periodi di caution, ma sotto il traguardo il due volte campione di Formula 1 è transitato al 21° posto.

 

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