Ha da poco superato la metà della distanza la
24 Ore di Daytona, prima gara della storia della
United Sportscar, serie nata dalla fusione tra la
Grand-Am e l'
American Le Mans Series. A catalizzare l'attenzione è stato ovviamente
il terribile botto che ha coinvolto Memo Gidley e Matteo Malucelli dopo appena poche ore di gara. Un incidente che ha costretto all'esposizione della bandiera rossa ed al
ricovero in ospedale di entrambi.
Tuttavia, la corsa è proseguita, quindi è giusto iniziare a parlare un po' anche dell'aspetto sportivo della grande classica della Florida. Alla 12esima ora di gara, al comando delle operazione c'è la
Ganassi Racing, che quindi sta iniziando alla grande l'avventura con la nuova
Riley-Ford dopo tanti anni con la
Riley-BMW.
L'equipaggio composto da
Scott Dixon, Tony Kanaan, Marino Franchitti e Kyle Larson ha battagliato piuttosto a lungo con la
Corvette DP della
Action Express, almeno fino a quando un problema ad un pit stop ha arretrato la vettura di
Fittipaldi/Bourdais/Frisselle/Barbosa al sesto posto, cedendo la piazza d'onore all'altro equipaggio del team.
Come si poteva ipotizzare, per ora sono le
Daytona Prototype a fare da padrone, con le due
Corvette DP della
Wayne Taylor Racing e della
Spirit of Daytona in terza e quarta posizione, davanti alla
Riley-Ford della
Michael Shank Racing. Per trovare la prima delle
LMP2 bisogna invece scorrere la classifica fino alla settima piazza, occupata dalla
Oreca-Nissan dei campioni in carica dell'ALMS: i ragazzi della
Pickett Racing però viaggiano già con due giri di distacco.
Per ora si potrebbe considerare ottima la prova della
Core Autosport, che comanda sia in
Prototype Challenge che nella
GT Le Mans, nella quale quest'anno veste i panni di squadra di riferimento della
Porsche e alla 12esima ora monopolizza le prime due posizioni. Nella
GT Daytona, infine, è battaglia aperta tra la
Ferrari della Level 5 e la
Porsche della NGT.
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