Doonan: "La LMDh soddisfa tutti riunendo il meglio del meglio"
Il Presidente IMSA ha parlato con Motorsport.com della prossima riapertura dei campionati USA e soprattutto della piega che l'endurance prenderà coi nuovi regolamenti condivisi con FIA WEC e ACO.
Foto di: Michael L. Levitt LAT Photo USA
Il prossimo 4 luglio sarà una data importantissima per gli Stati Uniti, non tanto per lo storico Indipendence Day, ma per quella che risulterà l'effettiva ripartenza dell'IMSA per la stagione 2020.
Il Presidente della serie americana, John Doonan, è stato ospite di James Allen per il ciclo di interviste di Motorsport.com #ThinkingForward, parlando non solo della riapertura dei battenti post-pandemia di Coronavirus, ma anche del futuro più prossimo dell'endurance.
"Sono molto contento che il motorsport sia ripartito negli Stati Uniti con la NASCAR, indipendentemente dalle novità dovute alle restrizioni il pubblico ha risposto molto positivamente alla cosa, il che è di buon auspicio per il 4 luglio quando toccherà a noi. La F1 in Austria farà lo stesso, quando i team arriveranno a Daytona ogni persona avrà una app sul telefono che gli consentirà di mostrare la temperatura a chi effettuerà i controlli in loco e dire se è idoneo o meno", dice Doonan alla nostra testata, con la testa già rivolta al weekend di Daytona che poi verrà seguito da quello di Sebring, ancora però a porte chiuse.
"Per quanto riguarda i fan, io spero che per agosto, quando andremo a Road America, ci siano già le possibilità di averli in tribuna, ma stiamo già cercando di capire se anche per il 4 luglio ci sono i presupposti. Ovviamente le restrizioni dovranno essere rigorosamente osservate, in tribuna è probabile che i posti vengano distanziati e divisi per i vari settori, ma ci stiamo lavorando. L'obiettivo, come in pista, è la sicurezza sempre al primo posto".
Il vero passo avanti, oltre alla ripartenza, è lo storico regolamento LMDh che finalmente è stato annunciato ad unire FIA WEC ed IMSA, consentendo a tutti i team e marchi dell'endurance di poter gareggiare sia in Europa che oltreoceano.
"L'annuncio dei regolamenti LMDh è stato fantastico, abbiamo una nuova categoria primaria nel mondo delle corse endurance coi prototipi e in questo modo i costruttori potranno correre sia su scala nazionale, come l'IMSA, che mondiale. Anche se con un po' di ritardo nella comunicazione, abbiamo avuto un ritorno importante e numeroso da parte delle Case, pensando a lungo termine. Il format pensato con ACO consente a tutti di lottare per la vittoria assoluta con vetture personalizzate a seconda del marchio e a costi ragionevolmente ridotti, che è la cosa fondamentale per il nostro sport".
Il lavoro con ACO e FIA è stato lungo e intenso, ma alla fine ha consentito di avere una base sulla quale fare affidamento per il futuro delle corse con i prototipi.
"Assieme abbiamo fondato tutto su un regolamento tecnico comune, la nostra responsabilità è incrementare l'interesse a livello mondiale attirando fan da tutte le parti del motorsport, quindi da Los Angeles a Daytona, arrivando a Sebring e Spa-Francorchamps. Abbiamo l'occasione di presentare il nostro sport alle nuove generazioni con una forma nuova, marketing e comunicazione, secondo me, stanno mostrando quanto questa cosa possa avere una crescita a lungo termine. Il nostro sport guarda al futuro e ora è possibile farlo su larga scala".
"Posso dire che avremo il meglio del meglio radunato assieme. Parlo di piloti, team e Case, come avviene già ora con Daytona e Le Mans, che in futuro avranno un livello ancor più alto. Diversi team dell'IMSA hanno ricevuto l'invito a Le Mans quest'anno e quindi c'è già tutto perché questa cosa possa funzionare bene. L'importante era mantenere i costi al giusto livello, ma il fatto di avere un regolamento comune ci consente di avere costruttori che con un'unica vettura competano in Nord America e nel World Endurance Championship. Questo è il fulcro".
Infine Doonan analizza un aspetto molto importante, sempre in ottica futura, ossia l'onnipresente discorso dell'elettrico che ormai si sta espandendo a macchia d'olio in tutti i campionati. Il manager statunitense dà una chiave di lettura molto interessante che farà sicuramente sorridere chi è ancora legatissimo ai "vecchi" motori a carburante.
"L'approccio deve arrivare per gradi, i motori termici hanno ancora una rilevanza importante e credo che servano ulteriori ricerche di innovazione. Il regolamento LMDh è il perfetto esempio, abbiamo dato alle Case la possibilità di scegliere il loro motore a combustione interna, unirlo all'ibrido a costi giusti e fare un ulteriore salto. Poi si penserà all'elettrificazione. Molti marchi mi hanno detto di avere due programmi separati fra combustione ed elettrico, quindi serviva qualcosa a metà strada e le regole LMDh sono perfette per soddisfarli e vedere una evoluzione".
"Faremo in modo che il mercato sia ben rappresentato in pista, sia che si tratti dei nostri campionati monomarca, di quello delle vetture di serie come l'IMSA Michelin Pilot Challenge, o dell'IMSA WeatherTech; forniamo una piattaforma ai costruttori per mostrare i loro prodotti e i motori attuali o del futuro. Questo è ciò di cui abbiamo bisogno per essere uno sport come il nostro".
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