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Daytona, 6° Ora: prosegue la cavalcata delle Cadillac ma inizia a piovere

Le tre vetture statunitensi mantengono il comando ma le continue bandiere gialle e la pioggia rendono incerta la 24 Ore. Splendida rimonta di Bird tra le GTD mentre è stata costretta al ritiro la Ferrari di Pierguidi-Mastronardi-Mediani-Mann

#10 Wayne Taylor Racing Cadillac DPi: Ricky Taylor, Jordan Taylor, Max Angelelli, Jeff Gordon

#10 Wayne Taylor Racing Cadillac DPi: Ricky Taylor, Jordan Taylor, Max Angelelli, Jeff Gordon

Barry Cantrell / Motorsport Images

#5 Action Express Racing Cadillac DPi: Joao Barbosa, Christian Fittipaldi, Filipe Albuquerque
#5 Action Express Racing Cadillac DPi: Joao Barbosa, Christian Fittipaldi, Filipe Albuquerque
#66 Ford Performance Chip Ganassi Racing Ford GT: Joey Hand, Dirk Müller, Sébastien Bourdais
#63 Scuderia Corsa Ferrari 488 GT3: Christina Nielsen, Alessandro Balzan, Sam Bird, Matteo Cressoni
#62 Risi Competizione Ferrari 488 GTE: Toni Vilander, Giancarlo Fisichella, James Calado
#19 BMW Team RLL BMW M6 GTLM: Bill Auberlen, Alexander Sims, Augusto Farfus, Bruno Spengler, #24 BMW

Su Daytona è calata la notte e proprio attorno alla quinta ora e mezza anche la pioggia, leggera, ha fatto capolino. Ma al comando la situazione non è mutata. Nonostante qualche problema con la vettura di Curran, che è stata portata fuori dai box perché non andava in moto dopo un pit stop, le Cadillac proseguono la loro corsa solitaria con Albuquerque-Fittipaldi-Barbosa, i due Taylor-Gordon e Angelelli, che a un certo punto aveva segnato il giro più veloce, e Conway-Curran-Cameron al comando. C'è stato all'inizio della terza ora un piccolo giallo sull'esemplare in quel momento pilotato da Curran a cui si è spento il propulsore durante un pit stop ed è stato portato fuori dalla pit lane dove poi è rientrato senza perdere troppo terreno.

Ma il vero leit motiv della corsa sono come sempre le bandiere gialle che rimescolano le carte in tavola spesso e volentieri in piena tradizione dell'automobilismo a stelle e strisce. La prima è stata esposta quando erano passate da poco le quattro ore: la Porsche di McMurray è stata toccata in fase di doppiaggio dalla vecchia Oreca PC di Falb ed è finita a muro con l'avantreno distrutto. In pieno regime di neutralizzazione René Rast, in quel momento al quarto posto con la sua Riley Multimatic si è trovato con una gomma afflosciata ed è stato costretto a perdere tempo per rientrare ai box. Dopo 40' un'altra bandiera gialla ha ricreato l'ennesimo ribaltone: Curran ha tentato un doppiaggio impossibile all'esterno del banking alla...solita Oreca Pc questa volta guidata da Dayson che è finita a muro seminando pezzi di carrozzeria ovunque. La Cadillac-Dallara invece non ha subìto alcun danno.

Il fatto ha permesso però di assistere a una splendida lotta a sette per la supremazia in GTD alla ripartenza. Al comando l'Acura di Wilkins ha visto in scia la BMW di Martin, la Ferrari di Bird, le Mercedes di van Gisbergen e Bleekemolen, l'Audi di Kaffer e la Lamborghini di Engelhart. Alla fine è stato il britannico della Ferrari ad avere il sopravvento. Ma subito dopo è toccato alla Corvette di Faessler di fermarsi all'interno del banking con il motore che ratava in modo preoccupante. Ennesima bandiera gialla e contemporaneamente inizio della pioggia.

In GTLM è continuato il predominio della Ford GT con gli esemplari di Dixon e Pla davanti alla Ferrari di Vilander-Calado- Fisichella. Giancarlo ha guidato da par suo producendosi in una bella rimonta che lo aveva portato al secondo posto. Poi un drive through subìto a causa di una manovra di doppiaggio  ha riportato sul gradino più basso del podio la 488 del Risi Competizioni. Più indietro Corvette, Porsche e BMW , rimasta in gara con la sola  art car pitturata da Baldessari, visto che l'esemplare di Edwards è ancora fermo in attesa che i meccanici sostituiscano il propulsore.  Ritirati, invece, gli autori della pole position in GTD Pierguidi-Mastronardi-Mediani-Mann e Rigon, in realtà mai salito in vettura. La Ferrari è stata tradita dal turbo che dapprima, quando Mastronardi si trovava alla guida, ha perso pressione e poi ha esalato l'ultimo respiro.

 

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