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Daytona, 12° Ora: Hartley a muro e Angelelli torna al comando

Le gomme fredde e una scelta di traiettoria errata hanno tradito il neozelandese alla 10°ora. La sua Ligier-Nissan è stata toccata dalla Porsche di Henzler. La Cadillac-Dallara ha in Rast il rivale più temibile. Le Porsche RSR davanti in GTLM

#10 Wayne Taylor Racing Cadillac DPi: Ricky Taylor, Jordan Taylor, Max Angelelli, Jeff Gordon

#10 Wayne Taylor Racing Cadillac DPi: Ricky Taylor, Jordan Taylor, Max Angelelli, Jeff Gordon

Barry Cantrell / Motorsport Images

#10 Wayne Taylor Racing Cadillac DPi: Ricky Taylor, Jordan Taylor, Max Angelelli, Jeff Gordon
Max Angelelli, Wayne Taylor Racing
#10 Wayne Taylor Racing Cadillac DPi: Ricky Taylor, Jordan Taylor, Max Angelelli, Jeff Gordon
#2 Tequila Patrón ESM Nissan DPi: Scott Sharp, Ryan Dalziel, Luis Felipe Derani, Brendon Hartley
#90 VisitFlorida.com Racing Multimatic Riley LMP2: Marc Goossens, Renger van der Zande, René Rast
#912 Porsche Team North America Porsche 911 RSR: Kevin Estre, Laurens Vanthoor, Richard Lietz
#912 Porsche Team North America Porsche 911 RSR: Kevin Estre, Laurens Vanthoor, Richard Lietz
#86 Michael Shank Racing Acura NSX: Oswaldo Negri Jr., Jeff Segal, Tom Dyer, Ryan Hunter-Reay
#86 Michael Shank Racing Acura NSX: Oswaldo Negri Jr., Jeff Segal, Tom Dyer, Ryan Hunter-Reay

A metà del proprio cammino la 24 Ore di Daytona perde, almeno in modo virtuale, un suo grande protagonista. Accade infatti all'inizio della 10.ora che Brendon Hartley passato al comando anche per via del gioco dei pit stop decida di fermarsi ai box per sostituire le gomme da bagnato. Quando riparte va subito dritto alla prima curva. Lo stesso fa alla seconda.

Le gomme Continental hanno grossi problemi ad andare in temperatura soprattutto in presenza di basse temperature e di asfalto viscido. Alla terza curva, quella a sinistra che immette nel secondo banking, il neozelandese della Ligier-Nissan decide di prendere subito la traiettoria larga. È un errore perché  appena preme sull'acceleratore la vettura sbanda leggermente  e mentre Brendon la controlla arriva di gran carriera la Porsche GT3 R di Wolf Henzler impegnata a superare una vettura più lenta. La Porsche tocca di lato la Ligier che finisce a muro.

Hartley riesce a parcheggiarla nella parte bassa del banking costringendo la direzione corsa a esporre il regime di bandiere gialle. Il danno sembra grave, con l'avantreno seriamente danneggiato. Hartley non può fare altro che scendere dalla vettura che viene riportata sul carro attrezzi ai box per essere riparata. Ripartirà, con van Overbeek alla guida, dopo aver perduto 25 giri dalla Cadillac tornata in testa, quella dei fratelli Taylor, di Max Angelelli e di Jeff Gordon.

L'incidente del pilota Porsche nel WEC provoca un regime lungo di neutralizzazione, nel quale in molti ne approfittano per effettuare i richiami alle vetture  in vista della seconda parte di una gara che sta diventando molto difficile perché la pioggia pur non cadendo in modo copioso è persistente e le temperature notturne non favoriscono certo il lavoro delle gomme.

La situazione quindi ritorna a essere favorevole alle due Cadillac  e alla Riley Multimatic di Rast che dopo aver perso tempo per la foratura avvenuta alla quarta ora è in lotta con i rimontanti Barbosa-Fittipaldi-Albuquerque per il secondo posto . Più staccate la Ligier-Nissan di Shark-Dalziel-Derani e la terza Cadillac di Cameron-Conway-Curran.

Tra le GTLM è rientrata in corsa, dopo che era stata data per ritirata, la Corvette di Faessler-Milner-Gavin che sembra aver risolto i problemi elettrici che avevano costretto l'elvetico a fermarsi in pista.

Tra le GTLM le condizioni che mutano in continuazione sembrano portare bene alle Porsche RSR che da tradizione con la pioggia riescono a rendere al massimo. Infatti Pilette, che ha fino ad ora gareggiato con l'handicap della foratura nelle fasi iniziali, ha riportato la propria vettura addirittura al secondo posto dietro alla RSR gemella di Estre.

Entrambe le nuove armi di Weissach sono velocissime sul viscido e con il freddo, annullando di fatto i problemi di usura delle gomme che ancora hanno sull'asciutto. Qualche difficoltà in più sembrano averle le Ford GT che si trovano al terzo posto con Hand, il migliore della pattuglia di Chip Ganassi.

Quarta è la Ferrari di Vilander che precede le altre due Ford di Johnson e Tincknell mentre Garcia, conla prima Corvette, è davanti alla BMW di Bruno Spengler che assieme ai compagni Farfus, Sims e Auberlen non riesce a reggere il passo dei rivali pur restando sempre nello stesso giro nella speranza che altre bandiere gialle possano favorire il recupero.

In GTD continua a sorprendere la nuova Acura che è al comando con Segal-Dyer-Negri davanti alla Amg Mercedes di Christodoulou-Bleekemolen-Keating e all'Audi R8 di Connor de Philippi-Gounon-Mies e alla Ferrari 488 di Alessandro Balzan che sta riportando la vettura della scuderia Corsa a ridosso del podio.

Buone nel complesso le prestazioni delle Lamborghini Huracan con Bortolotti risalito all'ottavo posto di classe e Caldarelli che ha riportato il proprio esemplare tra i primi dieci prima di consegnarlo al gentleman Von Moltke. Fuori gara ormai da tempo è invece la Porsche che nelle prime battute aveva fatto sognare con Matteo Cairoli: la vettura del team Manthey si è fermata mentre alla guida si trovava Proczyk.

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