A Daytona la doppietta con polemica è della Cadillac
Ricky Taylor ha speronato Filipe Albuquerque a 7' dalla fine andando a vincere. Impressionante la prova di forza della nuova Dallara. Trionfo faticoso di Ford in GTLM con la Ferrari arrivata al terzo posto dietro la nuova Porsche
Foto di: Alexander Trienitz
È finita con una splendida doppietta da parte delle Cadillac di Ricky, Jordan Taylor, Massimiliano Angelelli , alla sua ultima corsa,e Jeff Gord davanti a quella di Filipe Albuquerque, Christian Fittipaldi e Joao Barbosa.
Non poteva esserci debutto migliore per la Dallara nella nuova categoria dei prototipi statunitensi così simile alla LMP2 del WEC, tranne che sui propulsori e le linee delle vetture che come è noto devono mantenere dei tratti caratteristici dei costruttori di riferimento.Le due vetture realizzate a Varano hanno dominato in lungo e in largo, infliggendo una severa sconfitta alle concorrenti-anche in prospettiva di mercato extrastatunitense-che si erano presentate in pompa magna al via della stagione Imsa.
L'unico neo della prestazione d'assieme delle due Cadillac è stata la manovra al limite del regolamento operata da Ricky Taylor ai danni dell'incolpevole Filipe Albuquerque quando mancavano 7' alla conclusione, privando il portoghese, il pilota più veloce del lotto, di una vittoria che sarebbe stata meritata.
Sono le corse ma tra compagni di marca forse bisognerebbe essere più teneri. Per il resto la 24 Ore di Daytona ha offerto come previsto spettacolo solo nelle ultime tre ore di corsa. Ed è stato di livello: tra le GTLM la Ford, che schierava quattro vetture, ha rischiato una clamorosa sconfitta da parte sia della Porsche RSR, al debutto, sia della Ferrari 488 che ha avuto in Toni Vilander un grande interprete nella fase iniziale e centrale della corsa e in James Calado un degno replicante.
Un calo improvviso della RSR proprio a pochi minuti dalla conclusione ha permesso alla GT gestita dal team Ganassi e benissimo interpretata da Dirk Muller di vincere ma il segnale che Porsche e Ferrari hanno lanciato in prospettiva campionato è importante.
Alla Casa di Maranello non è andata bene in GTD con le sue due vetture di punta ritiratesi entrambe per rottura del motore: quella che partiva in pole position nelle prime fasi e quella che che con Bird-Balzan-Nielsen-Cressoni stava dominando dopo una bella rimonta a un'ora e mezza dalla fine.
Un finale thriller in tutte le categorie
In GTD a poco meno di due ore dalla fine svaniscono i sogni della Ferrari della scuderia Corsa di vincere la corsa più lunga dell'anno. Sam Bird che ormai aveva guadagnato quindici secondi di vantaggio sul resto del gruppo si ferma con il motore che emana un preoccupante fumo bianco. Sulla 488 che il britannico divideva con Balzan-Nielsen-Cressoni si è rotto il motore, lasciando costernati tutti coloro che speravano in una affermazione guadagnata sul campo.
La bandiera gialla che segue rimescola ancora le carte perché tra i prototipi al restart Rast si ritrova in testa ma viene subito passato dalla maggiore potenza delle due Cadillac di Albuquerque e di Taylor mentre tra le GTLM c'è il solito trenino con la Ford di Muller davanti alla Corvette di Garcia, alla Ferrari di Calado che era rimasta attardata per un precedente pit stop lento e l'altra Ford di Kanaan.
Non troppo indietro è anche la Porsche di Pilet che cerca la manovra di forza su Kanaan cercando di infilarlo in un punto di staccata difficile. Il brasiliano che è leggermente davanti al francese chiude la porta e le due vetture si toccano con la RSR che guadagna una posizione, salvo poi ripederla mentre Calado si avvicina minacciosamente alla Ford del leader Dirk Muller.
In GTD invece si forma un terzetto composto da Bleekemolen con l'AMG Mercedes, De Philippi con l'Audi e Christensen con la Porsche. L'olandese, che come i suoi rivali è stato in passato grande protagonista della Supercup, cerca di resistere ma alla fine, mentre stanno arrivano i prototipi in fase di doppiaggio alza bandiera bianca e fa sfilare i due. Eppure alla fine della corsa manca ancora più di un'ora e la bandiera gialla è in agguato. La 22sima appare quando l'Acura pilotata da Andy Lally perde un pezzo lasciandolo in piena traiettoria. Ancora una volta tutto è da rifare per chiunque.
Si riparte quindi a 58' dalla conclusione: Albuquerque e Taylor prendono il largo mentre James Calado parte a spron battuto e passa subito la Corvette di Garcia andando al comando tra le GTLM. Ma il giro seguente alle spalle si ritrova la Ford di Muller che inizia a pressarlo anche perché dietro al tedesco Garcia con la Corvette non molla di un millimetro così come Pilet che si attacca con la sua Porsche RSR alla coda della gialla GT statunitense.
Con un quartetto del genere lo spettacolo è assicurato. E Pilet non si fa pregare. Infila alla staccata del banking Garcia e sale al terzo posto. Subito dopo si attacca alla Ford di Muller. Ma non è finita: in GTLM si lotta senza quartiere. Muller avverte la pressione di Pilet e l'unico modo per resistere a una Porsche che evidentemente si è nascosta per tutta la corsa è forzare la frenata sulla Ferrari di Calado.
Il fatto avviene, le due vetture si toccano e James essendo all'esterno è costretto a far sfilare oltre che la Ford anche la vettura tedesca. Manca mezzora alla fine e ancora ....una bandiera gialla causata dall'uscita di pista dell'Acura di Lally che perde il cofano ma riesce a rientrare ai box.
A 19' dalla conclusione si riprende. In testa non c'è storia: le Cadillac stanno facendo corsa a parte: Ricky Taylor va all'attacco di Albuquerque. Cerca di superarlo alla prima staccata e Filipe non si fa pregare per ostruirgli la traiettoria. Dietro sono le GTLM a dare spettacolo con Pilet che fa il diavolo a quattro per cercare il pertugio favorevole per passare Muller. Tra le GTD invece è Michael Christensen al comando con la GT3 R della Porsche che precede di 1"5 l'Audi R8 di Mies.
A 7' avviene il fattaccio tra Ricky Taylor e Filipe Albuquerque. Lo statunitense arriva lunghissimo alla solita prima staccata, quella che dal banking porta nel percorso misto e va a toccare il compagno di squadra in Cadillac mentre questo sta impostando la curva. Il portoghese finisce in testacoda riprende ma riparte.
L'incidente viene subito assolto dalla direzione corsa per una manovra non propriamente cristallina che di fatto gli consegna la vittoria . In GTLM infine Muller prende il largo proprio alla fine lasciando la Porsche di Pilet in apparente e improvvisa crisi a lottare per il secondo posto con la Ferrari di Calado. Ma è troppo tardi: la classe va alla Ford davanti alla Porsche e alla Ferrari che comunque arriva al fotofinish con la debuttante RSR.
Top Comments