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24 Ore di Daytona: anche la BMW M6 è diventata un'opera d'arte

La BMW di Farfus-Spengler-Sims-Auberlen, decorata da John Baldessari, è la diciannovesima art car della Casa bavarese . Dopo Daytona è tornata a essere un'opera d'arte. A Macao il debutto della ventesima vettura della serie, disegnata da Cao Fei

#19 BMW Team RLL BMW M6 GTLM: Bill Auberlen, Alexander Sims, Augusto Farfus, Bruno Spengler

#19 BMW Team RLL BMW M6 GTLM: Bill Auberlen, Alexander Sims, Augusto Farfus, Bruno Spengler

Foster Peters

#19 BMW Team RLL BMW M6 GTLM: Bill Auberlen, Alexander Sims, Augusto Farfus, Bruno Spengler
#19 BMW Team RLL BMW M6 GTLM: Bill Auberlen, Alexander Sims, Augusto Farfus, Bruno Spengler
Alexander Sims, BMW Team RLL, Bruno Spengler, BMW Team RLL
#19 BMW Team RLL BMW M6 GTLM: Bill Auberlen, Alexander Sims, Augusto Farfus, Bruno Spengler
#19 BMW Team RLL BMW M6 GTLM: Bill Auberlen, Alexander Sims, Augusto Farfus, Bruno Spengler
Bruno Spengler, BMW Team RLL
#19 BMW Team RLL BMW M6 GTLM: Bill Auberlen, Alexander Sims, Augusto Farfus, Bruno Spengler
#19 BMW Team RLL BMW M6 GTLM: Bill Auberlen, Alexander Sims, Augusto Farfus, Bruno Spengler
#19 BMW Team RLL BMW M6 GTLM: Bill Auberlen, Alexander Sims, Augusto Farfus, Bruno Spengler
#19 BMW Team RLL BMW M6 GTLM: Augusto Farfus
#19 BMW Team RLL BMW M6 GTLM: Bill Auberlen, Alexander Sims, Augusto Farfus, Bruno Spengler
#19 BMW Team RLL BMW M6 GTLM: Bill Auberlen, Alexander Sims, Augusto Farfus, Bruno Spengler

La prima BMW art car nacque nel 1975 ed aveva un padre d’eccezione: Alexander Calder. Era una CSL Gruppo 5 da schierare alla 24 Ore di Le Mans. Per l’ambiente delle corse rappresentò una sorpresa perché, al di là dei concetti del futurismo di inizio secolo, in pochi si erano spinti a immaginare una vettura da competizione come opera d’arte da portare in pista.

Per Calder quell’esercizio di stile in cui confluivano sulla carrozzeria della CSL il giallo, il rosso, il bianco, l’azzurro fu anche l’ultima opera realizzata prima della morte. Per la cronaca la CSL pilotata dal francese Hervé Poulain, da un mito delle corse francesi come Jean Guichet e dallo statunitense Sam Posey si ritirò alla settima ora per rottura del propulsore.

Da allora BMW e arte si sono incontrate spesso e volentieri, creando alcune tra le più interessanti vetture da competizione della storia non solo nel contenuto squisitamente tecnologico ma nell’interpretazione che ogni artista dava della vettura.

Non una pura fantasia ma una pittura applicata al mezzo meccanico che doveva confrontarsi in pista con tanti altri. Distinguersi, catturare l’occhio, lasciare gli spettatori ammirati e poi far bella mostra di sé all’interno del museo BMW a Monaco di Baviera o in giro per le più importanti sale da esposizione del mondo.

 Dopo Calder è toccato a Frank Stella, nel 1976, disegnare la CSL per Le Mans con quella ormai leggendaria tela di ragno su base bianca. Anche allora le cose non andarono bene, perché la BMW dovette abbandonare e non ebbe migliore sorte poco più tardi alla 500 KM di Digione. A Roy Lichtenstein fu assegnato, nel 1977, il compito di interpretare la 320i per la Le Mans successiva.

L’artista statunitense colse in pieno lo spirito delle corse non tradendo nulla del suo tratto caratteristico, un modo tutto suo di interpretare la pop art nobilitando le strips. A Andy Warhol, nel 1979, venne data l’occasione di vestire la M1 e poi si andò avanti con altre vetture, non tutte da corsa, passando da Fuchs a Jagamara, a Rauschenberg, Done, Manrique, Kayama, Penck, Hockney, Mahlangu, Sandro Chia, Eliasson, Holzer e Jeff Koons con la sua non banale M3 GT2 per  Le Mans del 2010.

 Ora la tradizione si è rinnovata. Alla 24 Ore di Daytona ha infatti debuttato e fatto la sua unica apparizione la M6 GTLM disegnata da John Baldessari, un artista concettuale noto soprattutto negli Stati Uniti. La vettura era stata presentata all’Art Basel di Miami Beach il 30 novembre dell’anno passato con appunto l’obiettivo di esordire nella corsa di durata della Florida, pilotata da Augusto Farfus, Bill Auberlen, Alexander Sims e Bruno Spengler. Anche in questa occasione la M6 della classe GT più potente nell' Imsa non è passata inosservata.

A differenza di altri illustri predecessori, Baldessari, ha mantenuto come base il bianco di tutte le BMW ufficiali, aggiungendo rosso, verde, giallo e una scritta FAST sulla fiancata lato guida, avendo ben presente che la M6 doveva essere riconoscibile al pubblico che ha affollato le tribune del banking di Daytona anche dall’alto. Così una generosa bolla rossa campeggiava sul tetto della vettura. L’ottica dell’artista ha voluto esaltare l’essenzialità del tratto in grado di inserirsi alla perfezione nella dinamica del veicolo in movimento.

Sfatata una tradizione negativa

In corsa le cose non sono andate troppo bene alla bella vettura tedesca. Il quartetto dei piloti ufficiali BMW poco ha potuto e ha sempre navigato alle spalle dei rivali, riuscendo però a tagliare il traguardo in ottava posizione tra le GTLM e al 12.posto assoluto. Un risultato prevedibile da parte del team di Bobby Rahal al quale BMW ha demandato il compito di rappresentare la Casa bavarese nelle corse Usa.

La M6GTLM infatti è un progetto che nasce sulla base della classica M6 GTD, l’equivalente delle nostre GT3, e che serve a BMW per incamerare dati ed esperienza in vista del previsto rientro in pompa magna nel WEC e a Le Mans a partire dal 2018 con una nuova vettura che avrà una base di prodotto differente.

E in ogni caso ha sconfitto una tradizione negativa che difficilmente vede quelle che BMW denomina “ art car “ al traguardo di una competizione di lunga durata. Infatti la M6 GTLM è la quarta art car ad aver preso la bandiera a scacchi nella storia. Prima di essa l’impresa era riuscita alla V12 LM vincitrice a Le Mans nel 1999 con Pierluigi Martini-Yannick Dalmas e Joachim Winkelhock, alla 320i di Lichtenstein nona assoluta e prima di classe a Le Mans 1977 e alla M1 by Andy Warhol, sesta assoluta e seconda di classe nel 1979. 

Dopo Daytona la vettura interpretata da Baldessari si trasformerà in pura opera che sarà esposta a Monaco e in giro per il mondo per lasciare spazio nel mondo delle corse alla 20sima art car di BMW: sarà  disegnata dalla cinese Cao Fei. Il vernissage è previsto il 21 maggio a Pechino mentre il debutto agonistico avverrà  a Macao nei giorni del Gran Premio.

 

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