Domenico Scola su un prototipo
Osella PA21/S di gruppo E2/B ha vinto oggi, domenica 20 maggio, la
40° Cronoscalata della Castellana. L'evento motoristico è stato ben organizzato a Orvieto dall'associazione La Castellana a.s.d. e si è svolto nel weekend festeggiando al meglio proprio le 40 edizioni della corsa. Valida come prova del
Trofeo Italiano Velocità Montagna con doppia validità Nord/Sud per le auto moderne e come gara nazionale per le sempre affascinanti storiche, la competizione si è svolta su due manche lungo il tecnico e spettacolare tracciato di 6.190 metri che dalle porte della città umbra porta alla frazione di Colonnetta di Prodo, molto apprezzato dai concorrenti del circus delle cronoscalate, giunti da tutta Italia, e “popolato” da tanti appassionati e curiosi durante i giorni dell'evento. Anche per questo Luciano Carboni, presidente della Castellana, ha espresso grande soddisfazione per la piena riuscita dell'ennesima bella pagina di automobilismo in una città già di alto pregio storico, culturale e naturalistico come Orvieto, che tra l'altro ha fatto il record stagionale di iscritti della specialità.
Ma ha anche offerto un grande spettacolo, con una top-ten assoluta finale non priva di sorprese. Dunque il giovanissimo Scola, dal nome (e dal piede) “pesante”, poiché nipote dell'omonimo e vincente nonno, presente anche lui in gara a Orvieto, ha vinto al termine di una gara dal finale thrilling. Il cosentino aveva chiuso secondo la prima manche, confermandosi in grande spolvero anche nella successiva salita, ma senz'altro la pioggia incontrata dalle vetture di F.3000 lo hanno aiutato nell'impresa, che resta comunque meritata. Le maggiori imprecazioni contro le bizze del meteo sono tutte per il leader di gara-1
Stefano Di Fulvio su Lola. L'abruzzese alla fine si è dovuto accontentare di un sesto posto assoluto finale, ma ha comunque dimostrato grande maturità e freddezza, vincendo tra l'altro il gruppo delle monoposto E2/M. La pioggia ha quindi scombussolato anche il podio finale, con il secondo posto che è andato all'ascolano
Fabrizio Peroni, nonostante qualche noia elettrica sulla sua
Lucchini P3 97 durante la prima manche. Terzo assoluto, primo degli umbri e vincitore del gruppo dei prototipi CN il rientrante eugubino
Gianni Urbani, anche lui su
Osella PA21/S.
Ai piedi del podio il sardo
Sergio Farris su Radical SR4, che ha ingaggiato una bella lotta nella classe 1600 del gruppo E2/B con la “gemella” condotta dal potentino
Achille Lombardi, che ha chiuso quinto. Sesto, come detto, lo sfortunato
Di Fulvio, mentre in settima posizione e in rimonta è un altro abruzzese,
Stanislao Bielansky su Lucchini-BMW. Dietro di lui il catanzarese della Puntese Corse
Francesco Ferragina su
Elia Avrio ST Evo e a chiudere la top-ten il veronese
Franco Bertò (Tatuus F.Renault) e un altro grande protagonista della prima manche, che aveva chiuso al terzo possto assoluto dietro a Di Fulvio e Scola: il pistoiese
Franco Cinelli su
Lola-Zytek di F.3000, anche lui incappato nella pioggia delle battute conclusive. Mancato protagonista per un posto nella top-ten finale è
Michele Fattorini, che purtroppo si è dovuto ritirare in gara-1 per una toccata. Il giovane orvietano è poi riuscito comunque a prendere il via della seconda manche e accumulare un'altra salita di esperienza.
Sorprese anche nel gruppo
GT, dove a imporsi è la
Porsche Cayman Cup del pescarese
Pietrovito Pierdomenico. Prestazione superba per il giovane Daniele Pelorosso, che si è aggiudicato il gruppo E1. L'orvietano, entusiasta del successo, ha sfruttato al meglio la sua nuova
Renault Clio Proto sul tracciato di casa e naturalmente è stato tra i più applauditi dal pubblico. Anche perché ha confermato che i crono delle prove di sabato non erano fuochi di paglia. In
gruppo A nessuna sorpresa grazie al weekend perfetto dell'aquilano
Serafino Ghizzoni, ben soddisfatto della sua
Honda Civic Type-R. A imporsi nel
gruppo N la
Peugeot 106 di classe 1600 del sorprendente cosentino
Mario Alex Greco, bravo a respingere il ritorno dell'esperto calabrese
Luigi Malizia (Honda Civic Tipe-R) nella seconda manche e vincitore anche del Memorial dedicato al pilota perugino
Attilio Broccolini.
Nella folta categoria delle
Racing Start è purtroppo mancata la grande sfida tra due campioni italiani del calibro dell'umbro
Paolo Mancini e del pescarese
Roberto Chiavaroli. Quest'ultimo non ha infatti preso il via per gli inconvenienti patiti in prova dal propulsore della sua Mini Cooper S. Ottima affermazione “in casa”, dunque, per il perugino di Gualdo Tadino, che ha sfruttato al meglio il potenziale della Renaul Clio RS Light con la quale è campione tricolore in carica di gruppo.
Nella competizione dedicata alle auto storiche si è imposto
Marco Piccinelli. Il perugino di Citerna al volante di un prototipo
Lucchini SN88 con un'ottima seconda manche sull'umido ha sovvertito il risultato della prima salita, che lo vedeva subito dietro all'Osella PA9/90 del pisano Piero Lottini, poi secondo. Tra le vetture di scaduta omologazione del gruppo E3 il miglior interprete del tracciato orvietano è stato il padovano Gianfranco Muzio su Renault 5 Maxi Turbo, già leader in prova sabato.
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