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La Lamborghini della Grasser Racing concede il bis a Silverstone

Dopo il successo nella gara di Monza, Bortolotti, Caldarelli ed Engelhart hanno tagliato il traguardo con tre decimi di vantaggio sulla Mercedes affidata al terzetto Perera/Eriksson/Buhk anche in Gran Bretagna.

#63 GRT Grasser Racing Team, Lamborghini Huracan GT3: Mirko Bortolotti, Christian Engelhart, Andrea Caldarelli

#63 GRT Grasser Racing Team, Lamborghini Huracan GT3: Mirko Bortolotti, Christian Engelhart, Andrea Caldarelli

Alexander Trienitz

#63 GRT Grasser Racing Team, Lamborghini Huracan GT3: Mirko Bortolotti, Christian Engelhart, Andrea
#88 Akka ASP, Mercedes-AMG GT3: Felix Serralles, Daniel Juncadella, Tristan Vautier
#84 Mercedes-AMG Team HTP Motorsport, Mercedes-AMG GT3: Maximilian Buhk, Franck Perera, Jimmy Eriksson
#90 Akka ASP, Mercedes-AMG GT3: Michael Meadows, Raffaele Marciello, Edoardo Mortara
#90 Akka ASP, Mercedes-AMG GT3: Michael Meadows, Raffaele Marciello, Edoardo Mortara
#72 SMP Racing, Ferrari 488 GT3: Victor Shaytar, Davide Rigon, Miguel Molina
#63 GRT Grasser Racing Team, Lamborghini Huracan GT3: Mirko Bortolotti, Christian Engelhart, Andrea
#8 Bentley Team M-Sport, Bentley Continental GT3: Andy Soucek, Maxime Soulet, Vincent Abril

La Lamborghini del Grasser Racing continua a dettare legge nella Blancpain Endurance Cup. Dopo la vittoria nella gara di apertura a Monza, Mirko Bortolotti, Andrea Caldarelli e Christian Engelhart oggi hanno concesso il bis a Silverstone.

Tra le altre cose, quella britannica è stata una gara davvero tiratissima, infatti i vincitori si sono presentati sotto alla bandiera a scacchi con appena tre decimi di vantaggio sulla Mercedes AMG GT3 dell'equipaggio composto da Franck Perera, Jimmy Eriksson e Maximilian Buhk.

Bortolotti era riuscito subito a prendere il largo nel primo stint della corsa, costruendosi anche un margine di 6", che però è stato vanificato quando è entrata in pista la safety car poco prima dell'inizio dei pit stop.

Il volante è quindi passato nelle mani di Caldarelli, che però si è ritrovato in seconda posizione, alle spalle della Mercedes della Auto Sport Promotion, che si era guadagnata la vetta anticipando la prima sosta.

L'italiano ha quindi provato ad attaccare Michael Meadows, che aveva preso il volante al posto di Edoardo Mortara, alla Brooklands. Ma la manovra non ha avuto l'effetto sperato, perché il pilota della Lamborghini è stato infilato anche da Eriksson.

I primi tre sono quindi entrati ai box per l'ultima sosta uno nella scia dell'altro, ma i meccanici della Grasser sono stati i più rapidi ed hanno rimandato Engelhart in pista al comando del gruppo.

Engelhard ha poi mantenuto un gap ristretto nei confronti di Raffaele Marciello, che ad una ventina di minuti dalla bandiera a scacchi ha però ceduto il secondo posto a Buhk.

Quest'ultimo però è rimasto un po' bloccato nel traffico dei doppiaggi, permettendo al portacolori della Lamborghini di aprire un gap di oltre tre secondi.

Nelle tornate conclusive però Buhk si è rifatto sotto ad Engelhart, che gli ha dovuto chiudere tutte le porte negli ultimi tre giri per consegnare la seconda affermazione stagionale alla sua squadra.

Marciello alla fine ha tagliato il traguardo in terza posizione, staccato di 2"7, un margine simile a quello che aveva dalla Ferrari della SMP Racing, quarta sul traguardo con Victor Shaytar, Miguel Molina e Davide Rigon.

La Bentley Continental GT3 della M-Sport ha chiuso in quinta posizione con l'equipaggio composto da Vincent Abril, Andy Soucek e Maxime Soulet, precedendo la Ferrari della Spirit of Race condivisa da Pasin Lathouras, Michele Rugolo ed Alessandro Pier Guidi.

Non è stata una grande gara invece per la Mercedes della AKKA-ASP, che ha chiuso solamente in 11esima posizione dopo aver conquistato la pole position con Daniel Juncadella. Va detto però che è incappata in una penalità di un minuto.

Per quanto riguarda la classe Pro-Am, la vittoria è andata alla Lamborghini della British Barwell. Alex Kujala, che divideva l'abitacolo con Martin Kodric ed Adrian Amstutz, ha tagliato il traguardo con circa un secondo di margine sulla Aston Martin Vantage V12 della TF Sport.

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