Due edizioni, due successi: è questo lo strepitoso score della
AF Corse nella
Gulf 12 Hours, gara endurance che anche quest'anno ha attirato a correre ad
Abu Dhabi team e piloti importanti per il panorama delle corse GT.
Se nell'edizione inaugurale si erano imposti per appena 2"6, questa volta
Gianmaria Bruni, Toni Vilander e Gaetano Ardagna hanno condotto la loro
Ferrari 458 al traguardo con un margine di oltre 25" sulla vettura gemella, ma targata
AF Waltrip affidata a
Dalziel/Kaffer/Popow. Una margine comunque ridotto se si pensa che sono state completate la bellezza di 309 tornate.
La strategia ha avuto un ruolo fondamentale nel successo dell'equipaggio numero 1: l'intuizione vincente è stata quella di effettuare due dei quattro pit stop obbligatori nella seconda parte di gara durante il periodo di safety car arrivato a causa dell'incidente della
McLaren della MRS Molitor.
Nonostante uno stop and go di 60 minuti rimediato nella prima metà di corsa (il primo stint è durato più dei 75 minuti previsti dal regolamento), sul terzo gradino del podio è salita la
Porsche dell'Autorlando al termine di una spettacolare rimonta propiziata da una sequenza di giri record piazzata da
Jaroen Bleekemolen, che ha diviso l'abitacolo con
Emilio Di Guida e con il fratello
Sebastian.
Al quarto posto si è piazzata invece la seconda
Ferrari della AF Waltrip, quella di
Wyatt/Mediani/Rugolo, che ha chiuso distanziata di due giri dai vincitori, precedendo con lo stesso margine la
Wolf GB08 della Avelon Formula, che con
Latif/Al-Dhaeri/Bellarosa si è imposta nella classe riservata ai prototipi.
Sfortunato invece l'equipaggio della
Kessel Racing, che come nella prima edizione ha visto sfumare la possibilità di conquistare il gradino più alto del podio. Dopo aver condotto per le prime sei ore di gara, infatti,
Philipp Peter, Daniel Zampieri e Michael Broniszewski sono stati costretti ad una lunga sosta ai box a causa di un problema con la carrozzeria anteriore della loro
Ferrari, precipitando al sesto posto.
Nella classe
GTX, infine, la vittoria è andata alla
Ginetta G50 della Nova Race affidata a Raineri/Magnoni/Scarpaccio/Cressoni, che ha potuto anche approfittare dei guai della
Porsche della Ebimotors, fermata da un grave problema al cambio dopo aver comandato le operazioni per quasi 10 ore di gara.
Gulf 12 Hours - Classifica finale
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