E’ umida la pista di
Monza di prima mattina, come ci si attende. Nell’esordio del
Giro sul circuito monzese, regna l’incertezza nella scelta degli pneumatici da adottare. C’è chi azzarda le slick, è il caso di
Romagnoli e Bianco, ma
Daniele Galbiati il direttore di gara è stato categorico prima del via: "
Prestate attenzione all’umidità che impregna i tappetini verdi all’uscita delle curve e varianti". Coglie il prezioso consiglio
Ezio Mazza, adottando le intermedie sulla
Ferrari F430 Scuderia.
Erano attese le sei tornate sul tracciato brianzolo da parte dei “Girini”, al cancello di Vedano sono in coda dalle sette del mattino, nel paddock i tecnici stanno scaldando le vetture. La pit lane s’apre alle 9 in punto, i piloti possono effettuare tre giri di ricognizione quindi schierarsi in griglia dietro la Leading car per la partenza lanciata, la tensione per alcuni è alta:
Bianco e Mazza si sfiorano scaldando gli pneumatici.
Con la trazione integrale della sua
Lamborghini, è pronto a scattare davanti a tutti
Bianco, bruciando
Mazza che parte al suo fianco in prima fila. Ma a Lesmo
Romagnoli è già davanti a tutti,
Bellin arriva lungo alla Ascari con la Porsche a ruote fumanti. Il pilota della Maserati allunga con decisione dopo tre dei sei giri, staccando di 2”4
Bianco. Terzo è l’ottimo
Andrea Gagliardini, grintoso con la Porsche Cayman S. Sfila in quarta piazza
Mazza. Il torinese riesce a limitare i danni correndo con gomme intagliate e poco adatte sull’asfalto che si sta asciugando, ma Christian Pescatori – suo direttore sportivo - non transige e, via radio, gli consiglia di non esagerare.
Superata la metà gara le posizioni si cristallizzano dalla terza alla quinta posizione, non al vertice dove
Bianco riesce ad azzerare lo svantaggio nei confronti del leader, ma quando si prepara a sferrare l’attacco deve far fronte ai doppiati che lo rallentano nuovamente. A rimettere tutto in discussione è una staccata al limite alla prima variante, che fa perdere nuovamente terreno a
Romagnoli. Bianco gli ritorna negli scarichi, tra i due è un duello appassionante che all’uscita della Ascari sembra a favore dell’inseguitore, ma l’allungo della Maserati permette a Romagnoli di tagliare per primo il traguardo, davanti di un niente a Bianco.
Terzo è il giovane romano della Best Lap
Gagliardini, che tiene a bada
Mazza con la Ferrari. Leggermente staccato è quinto il rallista ligure
Claudio Vallino, al volante della
Seat Leon del team spagnolo PCR Sport.
Ezio Bellin porta la
Porsche 911 RSR della Tecno Piemonte in sesta piazza, con problemi di assetto e gomme, con la
Nissan 350Z BRC alimentata a GPL è settimo il cuneese
Massimiliano Fissore, rientrato in gara dopo l’uscita di strada di ieri nella seconda piesse.
Ottavo è
Mariano Costamagna con la
Seat Leon BRC Racing, precedendo il sempre fantastico
Arturo Merzario, nono con la
Abarth 500 Rally ufficiale, mettendo a frutto la sua immensa esperienza. Decimo chiude
Victor Coggiola, in difficoltà col cambio della sua
Porsche 911 RSR del 1980.
Carlo Angeli è primo della muta dei piloti della
Kia Venga Green Scout a GPL, con tre decimi di vantaggio su
Carobbio, terzo è invece
Stabello. Seguono Gigi Dalla Pozza, poi Costamagna, Balocco e Pianta. Un problema elettrico ammutolisce il propulsore della
BMW M3 di Alberghino, costretto allo stop.
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