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Giro d'Italia: al via anche Antonio Forato

Lo specialista delle salite sarà al volante di una Lamborghini Gallardo

Pilota eclettico Antonio Forato, inizia con i rally nel 1984 e corre con tutte le vetture ma si innamora delle GT. Passa alle cronoscalate in montagna e ne diventa campione italiano negli ultimi anni. Vince al Rally di Monza con una Ferrari ed in salita con una Lamborghini Gallardo, la stessa con la quale sarà al Giro d’Italia. Imprenditore trevigiano, di Castelfranco Veneto, Forato ha trovato nel “Giro” le adeguate risposte alla sua innata passione per i motori. E’ il portacolori della Rubicone Corse ed anche appassionato di volo, a motore naturalmente. Anche in questo si distingue. Succede anche in questi giorni che risponda al telefonino poco prima di decollare con il suo “ultra leggero”, al termine delle ricognizioni delle “piesse” della terza tappa. “Non è un vezzo, bensì una necessità ed un piacere. Il Tecnam Eaglet 4 cilindri Rotax mi permette d’essere in più punti del Nord Italia senza perdere tempo con le code e rischiare la patente, ottimizzando i costi”. Cos’è il “Giro” per te?Sarà la prima volta. Nel passato lo seguii come oscuro spettatore. Adesso mi stimola l’idea di attraversare le tante città e paesini con una vettura da corsa, tra il pubblico ad attenderti sulle strade di tutti i giorni. E poi c’è il fascino delle assistenze libere, con le auto veloci al seguito come una volta. Tornerò il rallista del 1984”. Ferrari, Porsche e Bmw sono le vetture più ricercate dai piloti per la Grande Corsa. Forato si propone con la Lamborghini Gallardo…Mi aspetto di fare bene con la Lambo. E’ una buonissima vettura da corsa. Più pesante in confronto a quelle vetture, però ha quattro ruote motrici e vuoi mettere se i tracciati saranno umidi o bagnati? Monta ruote da 18” con un buon ventaglio di mescole, che non avrei con le 19”. Correre con la Gallardo non richiede budget faraonici, sento che altri preventivano spese molto alte, non mi costerà tanto di più di un rally nazionale curando anche i particolari delle trasferte, appoggiandosi più ai camper che agli hotel. Organizzando al meglio gli spostamenti”.

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