Un altro fine settimana di successi quello appena trascorso per la
Gallardo GT3 FL2, ma non soltanto per la
Lamborghini come costruttore di vetture da corsa e supercar stradali e come brand globale. Le emozioni e, soprattutto, i ricordi si sono infatti sprecati e l'hanno fatta da padrone, proiettando il nostro sguardo verso l'
Estremo Oriente.
Ha destato infatti sensazione il primato del nipponico
Takuma Aoki. Costretto su una
sedia a rotelle per un incidente qualche anno fa, l’ex pilota di
MotoGP non ha avuto rivali sulle quattro ruote (nel
2009 si era effimeramente cimentato con un
camion Isuzu alla
“Dakar” e altrove nei
Rally-Raid), portando sul gradino più alto del podio il bolide
made-in-Sant'Agata Bolognese della
Dilango Racing in occasione della prova di apertura del
GT Asiatico a
Yeongam, in
Corea del Sud.
Per lui due affermazioni secche nella
Classe AM, le quali fanno perfettamente pendant a distanza di anni con il suo talento, le numerose affermazioni e il quinto posto nella classifica della
Classe 500 motociclistica nel
1997 in livrea
Repsol (si danneggiò la spina dorsale in un test pre-stagionale in sella a una
Honda ufficiale).
Il cingalese
Dilantha Malagamuva, "regular" delle competizioni con le celebri vetture emiliane, lo ha voluto con sé e ha visto giusto, venendo premiato con i risultati e con un pathos pari soltanto a quello che hanno dato in passato campioni paraplegici come
Clay Regazzoni e
Alessandro Zanardi.
"Sono molto felice, perché questa era la mia prima gara in circuito dall'incidente”, ha detto alla fine
Takuma Aoki.
“Non mi aspettavo di vincere al debutto, ma io ho continuato a spingere, spingere, spingere, e a fare costantemente del mio meglio, ed è soltanto quando la corsa è finita che mi sono rilassato e ho gioito per il successo. Posso trovare ancora più velocità in me stesso, ho soltanto bisogno di fare pratica, ma per ora sono decisamente contento del risultato...".
In verità anche in terra inglese, a
Brands Hatch, un'altra
“Lambo” aveva fatto faville nel medesimo weekend: il team
Grasser Racing ha monopolizzato il secondo appuntamento della
Blancpain Sprint Series, vincendo entrambe le gare con l'equipaggio composto dall'olandese figlio d'arte
Jeroen Bleekemolen e dall'austriaco
Harald Proczyk, avendo la meglio nel contesto di maggior prestigio per le competizioni continentali
Gran Turismo.
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