La Wolf del team Avelon che era stata messa sotto sequestro dal magistrato del tribunale di Bologna, Francesco Caleca, in seguito all'incidente che è occorso ad Alex Caffi nella prima manche della Speed Euroseries di Imola, è stata liberata.
A seguito dell'uscita di strada alla staccata della Rivazza, ad Alex Caffi è stata diagnosticata la frattura delle dodicesima vertebra e la compressione della quarta dorsale. Il pilota bresciano di 47 anni e il suo staff avevano presentato una querela di parte ai danni dell'Avelon Formula per lesioni colpose, visto che Caffi sosteneva che il crash era stato causato da un cedimento meccanico ai freni.
Alex, invece, avrebbe rimesso la querela ieri e il magistrato avrebbe chiuso il fascicolo chiedendo l'archiviazione del caso. "L'azione l'avevano avviata i parenti e chi mi stava intorno. Io non disconosco di averci messo la firma, ma dopo il botto non stavo bene per cui pensavo alla salute. Ora sto meglio e a questo punto dico che non ha alcun senso andare avanti con la querela".
Ivan Bellarosa, pilota e responsabile dell'Avelon Formula, invita un rappresentante della controparte ad essere presente al rilascio della biposto, affinché questa possa essere sottoposta ad una approfondita perizia tecnica per dimostrare che non c'è stato alcun cedimento nell'impianto dei freni.
"Non ha senso - prosegue Caffi -
perché la vettura non è stata sequestata la sera stessa dell'incidente, ma il giorno dopo. Il team, quindi, può avere avuto il tempo per intervenire. Non solo, ma la biposto è di proprietà dell'Emotion Sport: sono degli amici e se avessi proseguito l'azione legale gli avrei bloccato l'attività perché la Wolf sarebbe rimasta in stato di fermo. Voglio chiudere questa vicenda, anche se la frattura resta...".
Fa piacere constatare che la vicenda non abbia un'appendice in tribunale, anche se le parti restano con posizioni molto distanti e in forte contraddizione...
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