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Alessandro Nannini torna a correre al Giro d'Italia

L'ex pilota di Formula 1 dividerà una Mitsubishi Lancer con Gianni Giudici

Un pilota di Formula 1, italiano, che dice di no alla Ferrari. Un pilota di Formula 1 scanzonato, ma sfortunato. Avrebbe potuto vincere molto, la malasorte l’ha frenato. Alessandro Nannini è uno dei piloti più amati dagli italiani. Nel dopo Formula 1 lui li ripaga con le affermazioni della rinascita nel DTM con l’Alfa Romeo. Poi, e poi arriva il momento del Nannini imprenditore nell’azienda di famiglia, e le apparizioni sulle piste europee diradano. “Correndo devo assolutamente divertirmi” dice nel tipico slang di senese sino al midollo. Quale miglior modo per farlo di questi tempi? “Correndo il “Giro” ti rivela il Nano tra il viaggio di ritorno da Suzuka, ventitre anni dopo la vittoria del Gran Premio del 1989, e il suo ingresso a Monza, nel weekend passato, per salutare i colleghi di una volta “ho rivisto Bernie Ecclestone e Pasquale Lattoneddu, è stato piacevole”. E nel suo presente è rifiorito prepotente la voglia di sedersi in un abitacolo di un’auto da corsa. “Siamo sempre stati in contatto io ed Alex” rivela Gianni Giudici, un altro personaggio dell’automobilismo italiano. “Negli scorsi anni abbiamo corso assieme alcune gare nel Gran Turismo spagnolo con una Ferrari 430 ma, io che tra i due sono il pilota più veloce proseguo, lui ogni tanto si ferma”. Il vulcanico lombardo si lancia in una nuova avventura: “Correremo il Giro con una Mitsubishi Lancer Proto, sarà una versione speciale e potentissima allestita da Mauro Nocentini: 450 cavalli, cambio sei marce sequenziale X-Track e leggerissima”. E per questa iniziativa trova facile sponda nell’amico Nannini, che rivela: “Gianni guiderà le gare in pista ed io tornerò alle mie origini di rallysta, guiderò la Mitsu nelle prove speciali”. Per il Nano, come per Giudici, salire su di una vettura preparata da Nocentini rinverdirà gli esordi con una Lancia Fulvia HF ed una Ritmo Abarth Gruppo 2 al Rally dell’Appennino Modenese del 1979. Attenti a quei due, verrebbe quindi da dire. “Partiamo per vincere, non per fare presenza”. Loro la Grande Corsa Italiana l’hanno disputata nel passato: Giudici due volte, Nannini una da velocista sulla Alfa Romeo assieme a Yves Loubet. L’esperienza c’è, la voglia di vincere e di far casino anche. "Per la Mitsu del Giro partiamo dal modello utilizzato da Gustavo Trelles al Nido dell'Aquila del 2010" svela Mauro Nocentini, il preparatore di Trezzano sul Naviglio conosce i suoi piloti, sa cosa deve fornir loro. "A me piacciono le sfide. Sono certo che andremo forte su strada ma ci difenderemo anche in pista, se poi pioverà la trazione integrale ci permetterà di controllare la potenza che il motore sflangiato erogherà. La vettura la stiamo ultimando dopo averla alleggerita e dotata di soluzioni sospensive adattata per il doppio utilizzo, pista e rally con poche modifiche da effettuare prima delle diverse gare o prove speciali. Ad inizio di ottobre faremo i primi collaudi, c'è il tempo di prepararci per bene".

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