Tutti aspettavano una
Mercedes o una
BMW, ma alla fine è stata una
Porsche ad imporsi alla
24 Ore di Dubai, grazie alla
Stadler Motorsport. Per la squadra elvetica si tratta di una delle affermazioni più prestigiose della sua storia nata nel 1975 ed è arrivata al termine di ben 603 giri dell'autodromo degli Emirati Arabi, grazie alle performance di
Mark Ineichen, Rolf Ineichen, Marcel Matter, Adrian Amstutz e Christian Engelhart.
Tutto è filato per il verso giusto per loro: sono riusciti a rimanere lontani dai guai, inoltre anche a livello strategico il muretto ha lavorato senza sbavature, dettando in maniera perfetta i cambi gomme, i rifornimenti ed i cambi al volante. L'equipaggio della
Porsche numero 20 è quindi rimasta nelle posizioni di vertice per tutta la distanza della corsa, ma è stato dalle prime ore di questa mattina che ha preso in pugno la vetta della classifica, gestendola al meglio fino alle 14 locali, ora in cui è calata la bandiera a scacchi.
La grande favorita della vigilia era la
Black Falcon, che con la sua
Mercedes SLS AMG aveva vinto le ultime due edizioni della corsa, ma la vettura di punta della squadra tedesca è stata costretta al ritiro per problema di natura elettrica. Questo non vuol dire comunque che le cose siano andate troppo male per la Casa tedesca, visto che sul podio sono salite altre due
SLS AMG: il secondo gradino è andato a quella della
Munnich Motorsport portata in gara da
Huff/Münnich/Basseng, che ha preceduto la seconda vettura della
Black Falcon, quella di
Al Qubaisi/Christodoulou/Bleekemolen/Haupt/Faravelli. Senza dimenticare poi che anche quella della
GDL Racing viaggiava in una buona posizione, prima di essere atardata da un problema ad una sospensione.
E' andata sicuramente peggio alla
BMW Z4 GT3 dell'
SX Team Schubert, che sicuramente era un altro team indicato tra i favoriti. La corsa di
Dalla Lana/Werner/Hürtgen/Cameron/Auberlen è stata però rallentata da un paio di contatti, ma anche da un guasto elettrico e da una foratura con conseguente problema alla sospensione, che quindi gli ha impedito di fare meglio del decimo posto finale. La migliore delle
BMW è stata dunque quella della
Walkenhorst Motorsport, sesta al traguardo. Così come non è stata fortunata la prova delle
Ferrari, che si sono dovute accontentare del quarto posto della
458 della
GT Corse con
Ehret/Kaffer/Seefried/Mattschull/Kogay, mentre quella della
AF Corse su cui correvano anche
Toni Vilander e Gimmi Bruni insieme ai
Talkanitsa ha patito dei problemi di motore.
Dopo la bella pole position ottenuta giovedì da
Nicky Pastorelli, la
Corvette della V8 Racing non è riuscita a fare meglio del quinto posto finale, ma tolto il poleman non si può di certo dire che contasse su un equipaggio di primissimo livello, quindi nel complesso si può considerare un buon risultato.
24 Ore di Dubai - Classifica finale
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